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Il mito Blackberry si appanna ancora Nuovo stop per le mail

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Secondo giorno di disservizi per gli utenti Tra le cause l'aggiornamento del software

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Nonc'è pace per i possessori del popolare smartphone di Reasearch in Motion: dopo la debacle di lunedì, quando un non meglio specificato problema tecnico ha oscurato i servizi di messaggistica per almeno 10 milioni di utenti in tutto il mondo, anche ieri sono continuati i disservizi. In varie parti di Europa, Africa e Medio Oriente, molti utenti hanno lamentato problemi di accesso alla rete, nei servizi email e nel roaming. E, in pratica, hanno visto trasformare il loro smartphone in un banale telefonino, in grado solo di chiamare e ricevere telefonate ed sms. Un disservizio particolarmente grave, e che, si è manifestato appena poche ore dopo l'assicurazione di Research in Motion che tutti i problemi erano stati risolti. «Ieri (lunedì ndr) alcuni utenti Blackberry nella regione Emea hanno registrato ritardi nei servizi», aveva comunicato infatti ieri mattina da Research in Motion, «ma la questione è stata risolta e i servizi stanno operando normalmente». Nel corso della mattinata, tuttavia, i problemi si sono ripresentati, e molti utenti - anche italiani - hanno avuto difficoltà ad accedere alle email e inviare messaggi istantanei, a navigare in internet. Ignota la causa dei malfunzionamenti, forse dovuti ad un aggiornamento software della piattaforma di comunicazione o a un disservizio nei data center europei di Rim. La società è comunque al lavoro sul problema, come confermato dall'operatore Vodafone, che ha comunicato ai suoi clienti in possesso di Blackberry, tramite sms, che «Rim ci ha informato di nuovi disservizi sulla mail. I problemi sono indipendenti da Vodafone. La informeremo a problema risolto». Certo è che i due giorni di blackout non giovano alla società canadese, che nel tempo era riuscita a costruirsi un'invidiabile fama per la qualità e solidità del servizio offerto, largamente considerato il migliore per sicurezza delle comunicazioni. Ma il buio di ieri e lunedì, a cui si aggiunge il blackout occorso nel mese scorso negli Usa, rischiano di mettere in forse la reputazione di Rim. In un periodo in cui, per giunta, la società non naviga in acque tranquille. Dopo aver popolarizzato il concetto stesso di smartphone nel 2002, con il primo Blackberry, la Rim ha visto continuamente erodere la propria quota di mercato, soprattutto a causa della concorrenza di iPhone di Apple e dei terminali Android di Google. Negli ultimi due anni Rim ha perso terreno un po' ovunque: in Nord America, che era il suo mercato di riferimento, la quota dei Blackberry è passata dal 54% al 13%; ma anche in America Latina e nell'area Emea lo smartphone di Rim sembra essere stato superato nella preferenza degli utenti dai concorrenti. A livello mondiale, la quota di mercato di Rim si è così contratta dal 19% al 12%. Nel corso dell'ultimo anno le azioni hanno perduto quasi metà del loro valore, trascinando al ribasso anche il valore stimato della società: che si aggirava, tre anni fa, attorno agli 83 miliardi di dollari. La capitalizzazione di oggi, invece, è di circa 12,6 miliardi: una perdita pari a circa l'80% del valore raggiunto dalla società al suo apice, che ammonta a poco più di 70 miliardi di dollari. Il periodo nero di BlackBerry non sembra destinato a risolversi velocemente. E questo nonostante Rim abbia recuperato in molti settori chiave: in Europa, in particolare, Blackberry ha vissuto un momento di popolarità nell'ultimo trimestre, guadagnando circa un milione di utenti guadagnati in tre settimane, soprattutto nel Regno Unito. Il pubblico ha riservato una buona accoglienza anche al Playbook, il tablet a marca Rim, che ha venduto più di quanto previsto. I recenti buoni risultati non sono riusciti però a invertire la rotta di Rim, e l'azienda è stata costretta a rivedere al ribasso, per ben due volte nel corso dell'ultimo anno, le prospettive sui ricavi. Rim ha già pronto il riscatto: nel corso del 2012 introdurrà nuovi terminali, dotati del sistema operativo Qnx, un'avanzatissima piattaforma tecnologica - compatibile con una vasta gamma di applicazioni Android - che potrebbe restituirle il trono di regina degli smartphone.

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