Anche Fitch abbassa il rating all'Italia
Ci avranno pensato a lungo. Forse troppo. Alla fine della giornata borsistica in Europa l'agenzia di rating Fitch ha tagliato di un notch (un gradino) il voto di affidabilità finanziaria dell'Italia portandolo da «AA-» ad «A+» con outlook (la previsione della tendenza) negativo. L'agenzia ha motivato la decisione usando le stesse parole delle consorelle, e cioè per la situazione di vulnerabilità dell'Italia a fronte della crisi dell'Eurozona. I tecnici hanno sottolineato anche come i loro giudizi siano legati al fatto che «una soluzione della crisi credibile e completa è complessa politicamente e tecnicamente, e ci vorrà tempo per vederne l'attuazione e riguadagnare la fiducia degli investitori». La mossa di Fitch segue di appena 3 giorni il downgrade dell'Italia da parte di Moody's e il taglio deciso da Standard&Poor's il 20 settembre. Entrambe le agenzie avevano motivato la bocciatura con le preoccupazioni per la debolezza della crescita economica dell'Italia che rende più difficile per il nostro Paese ridurre il debito. Insomma nulla di nuovo sotto il sole. L'effetto terremoto ottenuto dagli annunci di downgrading di inizio estate comincia a scemare. I mercati continentali, infatti, già nella mattinata di ieri nonostante la scure di Moodys si fosse abbattuta su 12 banche inglesi, hanno cominciato a registrare più acquisti rispetto agli ordini di vendita. Milano ad esempio è stata la maglia rosa tra i listini europei, con un rialzo dell'indice Ftse Mib dell'1,29%. A favorire i mercati sono stati anche i dati migliori delle attese sull'andamento dell'occupazione Usa, e in particolare sui nuovi posti di lavoro creati a settembre. Per non farsi mancare nulla inoltre Fitch ha allargato il suo giudizio anche ad altri paesi colpiti da crisi al debito sovrano. Un taglio al rating di lungo termine è arrivato per la Spagna che è scesa di due gradini «AA+ ad «AA-». Il downgrade di Madrid riflette principalmente l'intensificarsi della crisi nell'area euro e i rischi per lo sforzo di risanamento dei conti pubblici. L'agenzia di rating ha ricordato, inoltre, la sua revisione al ribasso delle prospettive di crescita a medio termine della Spagna. Una minaccia di una bacchetta più severa è invece arrivata per il Portogallo, paese per il quale rimane il rischio di un taglio del rating a «junk»(spazzatura). Fitch che ha però mantenuto il rating sovrano del Paese lusitano sotto osservazione con implicazioni negative. Ad aprile scorso la società aveva tagliato il rating di Lisbona a «BBB-», ossia all'ultimo livello d'investimento. L'unico tangibile segno della revisione dei rating è stata un'inversione della contrattazioni a Wall Street tornata con il segno negativo dopo un buon avvio. Lucido il giudizio del direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, che ha ricordato che «il downgrade di Fitch sull'Italia non è un elemento nuovo perché «queste agenzie agiscono un po' come un branco». Le agenzie di rating, secondo Saccomanni, «vanno tutte nella stessa direzione e nello stesso momento». In serata la difesa del Governo. La scelta di Fitch «era già annunciata» ma «si differenzia da altri giudizi di rating» ha sottolineato una nota di Palazzo Chigi che ha posto l'accento sull'apprezzamento dell'agenzia per lo sforzo che l'Italia sta ponendo per il risanamento giudicando «raggiungibili» gli obiettivi di deficit. «Le valutazioni sono soprattutto il riflesso del clima di incertezza che attraversa l'Eurozona». È stata la stessa Fitch a sottolinearlo nel suo comunicato. A proposito dell'Italia, anzi - è stato osservato - si apprezza lo sforzo di risanamento e si giudicano raggiungibili gli obiettivi di deficit. Fino a valutare le condizioni di bilancio «più favorevoli di molti paesi europei o con altro rating». «La Commissione europea e il Fondo monetario - è stato infine ricordato - si sono già pronunciati a favore della manovra italiana, riconosciuta in grado di raggiungere il pareggio di bilancio entro i tempi programmati».