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L'Ue tassa gli speculatori

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ValerioMaccari Una tassa sulla finanza per contrastare la speculazione e alleviare la pressione sui conti degli stati dell'Eurozona. Il presidente della Comissione Europea Josè Barroso presenta ufficialmente all'europarlamento la Tobin Tax, un sistema comune di imposte sulle transazioni finanziarie. Dovrebbe partire dal primo gennaio del 2014, e nei calcoli della Commissione potrebbe dare un contributo importante all'uscita dalla crisi, garantendo un gettito annuo compreso tra i 30 ei 55 miliardi di euro. Per Barroso, la tassa – che deve il suo nome a una proposta formulata nel 1972 dall'economista Premio Nobel James Tobin, che l'ha in seguito disconosciuta – costituisce un provvedimento «eticamente giusto, tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile». Politico, insomma. «La crisi ha superato la stretta sfera finanziaria», spiega il presidente della Commissione Ue, e ora c'è bisogno di «ordine politico». Anche perché durante la crisi «abbiamo aiutato il settore finanziario, e ora tocca al sistema finanziario aiutare la società. Una questione di equità e di giustizia. C'è la necessità di un consolidamento fiscale e ci domandiamo: da dove far arrivare le entrate. Dal lavoro? Dal consumo? Io penso sia più giusto chiedere aiuto agli istituti finanziari». Secondo il testo varato dalla Commissione, la Tobin Tax si applicherà a tutte le transazioni effettuate da istituzioni finanziarie in cui una delle parti abbia residenza nel territorio Ue. Le aliquote minime, comuni a tutti i Paesi e pagate da entrambe le parti coinvolte nella transazioni, saranno due: dello 0,1% su azioni e obbligazioni e dello 0,01% sui derivati. Ogni Paese membro, poi, sarà libero di ritoccarle su base nazionali. Si tratta quindi di prelievi piuttosto contenuti, sottolinea la Commissione, «per ridurre il rischio di turbative dei mercati», effetto collaterale della Tobin spesso additato dai detrattori. Barroso spera invece che l'imposta, oltre ad assicurare un aumento di gettito per coprire i costi della crisi, da una parte freni la speculazione, disincentivando «le transazioni eccessivamente rischiose»; e dall'altra contribuisca ad armonizzare il mercato finanziario della Ue. «Serve una tassa unica Ue sul risparmio», dice. Meno utile, secondo Barroso, la proposta franco-tedesca di una nuova carica europea per la governance economica dell'Unione. «È la Commissione Europea il governo economico dell'Unione», sottolinea, e «l'Europa per essere credibile ha bisogno di un approccio comunitario». Per questo Barroso appoggia anche gli Eurobond, se disegnati «per ricompensare quelli che rispettano le regole e scoraggiare quelli che non le rispettano» Un'apertura apprezzata anche dal ministro per le politiche Europee Anna Maria Bernini. Che esprime «soddisfazione per le parole del presidente della Commissione. Che ha dato un segnale forte nella lotta alla speculazione che sta colpendo le economie dei nostri Paesi appoggiando la nascita degli Eurobond, uno strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell'Europa». Un'apertura apprezzata anche dal ministro per le politiche Europee Anna Maria Bernini. Che esprime «soddisfazione per le parole del presidente della Commissione. Che ha dato un segnale forte nella lotta alla speculazione appoggiando la nascita degli Eurobond, uno strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell'Europa»

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