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Crisi, le imprese: riforme o stop dialogo

La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

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Il mondo delle imprese presenta il manifesto delle cinque priorita' per il paese e lancia un ultimatum al Governo: "Subito le risposte oppure lasceremo i tavoli", ha sintetizzato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, illustrando il documento condiviso da viale dell'Astronomia, Abi, Rete imprese, Alleanza Cooperative ed Ania per rilanciare l'economia. "Non ci sostituiamo alla politica ma diciamo che servono riforme urgenti coraggiose e profonde" ha proseguito la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia sottolineando come non ci sia piu' tempo e che "il Paese ha bisogno di una politica economica diversa". Arriva dal Governo un'apertura con le parole del ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani: "Il manifesto presentato dalle imprese contiene alcune proposte concrete, che possono costituire un importante contributo al lavoro portato avanti dal governo per varare le misure per la crescita. Ad esempio, sul fronte energetico, dell'innovazione e della semplificazione e' gia' stata fatta parecchia strada e altrettanta se ne puo' fare, se c'e' la volonta' e l'impegno comune di andare avanti".Romani aggiunge: "Accettiamo la sfida. Continuiamo a lavorare insieme ai tavoli per la crescita ai quali Confindustria ha già avuto la possibilita' di presentare le sue proposte".   Le cinque priorità indicate nel manifesto riguardano "spesa pubblica e riforma delle pensioni, riforma fiscale, cessione del patrimonio pubblico, liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture ed energia", ha spiegato il presidente di ReteImprese Italia, Ivan Malavasi, durante la presentazione del Progetto per le imprese per l'Italia. L'Italia si trova davanti a un bivio", ha dichiarato Ivan Malavasi, nella conferenza stampa alla quale partecipano anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari. "Si può scegliere - ha proseguito il presidente di ReteImprese Italia - fra la strada delle riforme e della crescita in un contesto di stabilita' dei conti pubblici, o viceversa, scivolare ineluttabilmente verso il declino economico e sociale".  Malavasi ha mitigato così l'appello rivolto a "governo, Parlamento, forze politiche di maggioranza e opposizione, parti sociali e tutti gli italiani: pochi punti essenziali di forte discontinuità". In particolare, la Marcegaglia spiega che "possiamo anche dare la nostra disponibilità, in via del tutto eccezionale, per una patrimoniale ma solo se servirà a diminuire le tasse per lavoratori e imprese". Su quest'ipotesi si dichiara contrario il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Uguale contrarieta' alle ipotesi di intervento sulle pensioni, tratteggiate dal Manifesto delle imprese.  

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