Barroso "blinda" la Grecia nell'Eurozona. Intesa su Tobin tax
"La Grecia è e resterà un membro dell'Eurozona". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, nel discorso sullo Stato dell'Unione. La sua affermazione è stata accolta con un convinto applauso dagli europarlamentari riuniti in seduta plenaria a Strasburgo. Domani la troika (Ue, Bce e Fmi) tornerà ad Atene per chiudere la revisione del piano di risanamento dei conti. La cancelliera tedesca Angela Merkel non esclude una rinegoziazione del secondo piano di aiuti alla Grecia da 109 miliardi di euro. "Dobbiamo aspettare quello che scoprirà e ci dira' la troika - rivale la Merkel alla tv greca - per capire se dovremo rinegoziarlo o meno". Berlino ha sempre legato la concessione della sesta tranche da 8 miliardi di euro del primo piano di aiuti alla Grecia, alle conclusione dell'audit della troika. Il secondo piano di aiuti prevede la concessione di altri 109 miliardi di euro di aiuti e la partecipazione dei creditori privati al salvataggio, attraverso un taglio del 21% dei loro credito. In realtà da tempo molti esperti sostengono che il taglio dovrà essere almeno del 50%. Secondo il Financial Times i paesi europei non sono d'accordo sui termini del salvataggio di Atene. Il giornale britannico sostiene che sette paesi, tra cui Germania e Olanda premono per scaricare sulle banche una parte maggiore dei costi del salvataggio. La Francia e la Bce non sono d'accordo. Le banche più esposte con la Grecia sono proprio quelle francesi. Parlando della crisi, il numero uno della Commissione ha sottolineato che ha superato la sfera finanziaria e ora è politica, ma l'Europa "può farcela e uscire da sola". Sugli Eurobond ha ribadito il suo "si'" se l'obiettivo è la stabilità e ha annunciato che dalla tobin tax potrebbero arrivare 55 miliardi di euro l'anno. La crisi "ha superato la stretta sfera finanziaria" ed è ora "di ordine politico": ha detto all'inizio del suo discorso. Secondo Barroso, "esistono soluzioni a questa crisi. L'Europa ha un avvenire", e "alla fine del nostro mandato, nel 2014, sarà passato esattamente un secolo dallo scoppio della Grande guerra, periodo nero a cui è seguita la seconda guerra mondiale. Oggi tali orrori sono inimmaginabili nell'Unione europea", che "ci ha garantito la pace e la libertà". Per questo, "non accetteremo di mettere in pericolo questa grande opera. Uniamoci per riuscire". Tornando alla tassa sulle transazioni finanziarie, secondo la Commissione Ue porterà un gettito di 57 miliardi di euro all'anno a partire dall'entrata in vigore prevista nel 2014. Come informa Bruxelles, sugli scambi di azioni e obbligazioni l'aliquota prevista è dello 0,1%, mentre su quelli di prodotti finanziari derivati sarà dello 0,01%. I mercati sono in altalena, sopo il rimbalzo di ieri: nel corso della gironata sono stati piatti e nel finale tendono al negativo. Chiusura in calo a Piazza Affari, al termine di una seduta che si era aperta con il segno più, che paga l'ufficializzazione da parte del presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, della proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie. L'indice Ftse Mib ha fatto segnare nel finale un -0,47% a quota 14.741 punti, mentre l'Ftse Italia All-Share cede lo 0,34% a 15.521 punti. In recupero, invece, l'Ftse Star che mette a segno un rimbalzo dello 0,31% a quota 9.812 punti. Fra i titoli del listino milanese, fra quelli con il segno più in evidenza Impregilo che guadagna quasi 3,5 punti percentuali, seguito da Lottomatica, A2A, Enel Green Power e Atlantia. Fra i maggiori ribassi del listino invece, Tenaris cede poco più di 4 punti percentuali, ma in calo anche Saipem, Fiat Industrial, Tod's e Prysmian. Anche le altre principali Borse europee archiviano le contrattazioni all'insegna dei ribassi, nonostante l'apertura positiva fatta segnare da Wall Street. Fra le piazze finanziarie, Parigi chiude a -0,92%, Francoforte cede l'1,18% mentre Londra arretra dell'1,44%.