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Fiat, Marchionne: presto intesa con Chrysler ma diversi da Gm

Marchionne

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Un accordo in tempi rapidi per il nuovo contratto di lavoro Chrysler "è possibile", ma l'avvertimento al sindacato americano Uaw, guidato da Bob King, è chiaro: "siamo diversi da Gm: noi abbiamo otto miliardi di debito, loro 50 miliardi di capitale. Cerchiamo di non mettere in relazione due realtà così diverse". Sergio Marchionne, in partenza per Detroit, sa che l'intesa è necessaria, ma non sembra disponibile a troppe concessioni. L'amministratore delegato del Lingotto partecipa all'inaugurazione del Fiat Industrial Village, primo centro polivalente della società nata dalla scissione dei camion e dei trattori dall'Auto. Uno spazio di oltre 74.000 mq alla periferia nord-est di Torino, dove saranno esposti e venduti i prodotti Iveco, Cnh e Fpt Industrial. È l'occasione anche per presentare alla stampa il nuovo Daily, ultimo veicolo commerciale della gamma Iveco. Alla cerimonia partecipa anche il presidente della Fiat John Elkann, che Marchionne ringrazia per il supporto dato in tutte le operazioni del gruppo, il sindaco Piero Fassino, il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino.   Marchionne parla di un mercato dell'auto che continua a fare fatica a recuperare: "si riprenderà prima quello dei camion", spiega mentre non dà ancora indicazioni sui modelli da produrre nello stabilimento di Mirafiori. Liquida come "una cavolata" l'idea di portare a Torino la vecchia Ypsilon, prodotta oggi a Termini Imerese: le voci in Sicilia, dove continuano le proteste, avevano provocato l'alzata di scudi della Fiom. Marchionne ribadisce che per Mirafiori deve terminare le analisi prima di decidere. "Lasciateci lavorare", dice e a proposito dell'incontro chiesto dai sindacati osserva che "è possibile". L'amministratore delegato del Lingotto parla anche della crisi ("abbiamo abbastanza liquidità per superare la tempesta") e rinnova l'invito al Paese "a recuperare la credibilità internazionale". "Bisogna essere seri e rispettare gli impegni. Abbiamo bisogno di persone affidabili, ora è in dubbio questa affidabilità, risolviamo la questione", afferma. Poi aggiunge: "Per far ripartire la macchina l'unico modo è facilitare gli investimenti da una parte, come è stato fatto con l'articolo 8 e dare i soldi alla gente per incentivare i consumi. Certo un provvedimento come quello sull'Iva non aiuta".

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