S&P's declassa l'Italia, la Borsa resiste
Piazza Affari conclude una seduta volatile sui massimi della giornata (Ftse Mib +1,91%), senza soffrire del taglio rating dell'Italia da parte di Standard&Poor's, in parte già inglobato nelle quotazioni. Dopo un avvio debole il listino milanese ha recuperato terreno col resto d'Europa, ha frenato dopo le stime non confortanti dell'Fmi e ha poi ripreso quota insieme a Wall Street. RALLY FIAT A spingere gli indici ha contribuito Fiat (+6,82%), che si è messa a correre grazie alla conferma dei target a fine anno dall'a.d Sergio Marchionne a Londra. Bene anche Fiat Industrial (+2,41%) ed Exor (+2,96%). Nella scuderia, fuori dal paniere principale, scivola invece la Juve (-4,03%), estromessa dal segmento Star di Piazza Affari dopo aver riportato perdite superiori a un terzo del capitale sociale. CEDE BPM, POSITIVE LE ALTRE BANCHE Cede Bpm (-1,89%) alla vigilia del Cda sulla nuova governance mentre si muovono in rialzo ma con passo alterno le altre banche: Ubi (+2,8%), Mediobanca (+2,34%), Banco Popolare (+1,91%), Intesa (+1,73%). Più cauta Unicredit (+0,49%). ITALCEMENTI LA PEGGIORE Italcementi è il titolo peggiore della seduta (-3,99%) mentre Mediaset (+3,43%), Luxottica (+3,24%) e Terna (+3,15%) fanno meglio dell'indice.