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Moody's attacca: la manovra abbassa i rating degli enti locali

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L'home page del sito italiano dell'agenzia di rating Moody's

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L'agenzia di rating Moody's ha sparato contro la manovra di correzione dei conti pubblici. La società che assegna i voti di credibilità finanziaria agli Stati e che con la sola minaccia del declassamento (l'abbassamento del giudizio) è in grado di gettare nel panico le borse e i mercati ieri ha usato una sottile strategia per colpire l'operato del governo mettendo in evidenza che la manovra correttiva «potrebbe avere conseguenze negative sul rating delle regioni e dei comuni italiani». Secondo gli analisti della compagnia il provvedimento così com'è «appesantisce ulteriormente bilanci» comunali e regionali «già allo stremo» e introduce «elementi di incertezza per quanto riguarda la distribuzione di poteri e responsabilità a livello locale». Insomma una prova della schizofrenia che anima ormai il mondo della grande finanza. Sì perché è stata la pressione delle società di rating a far mettere in cantiere nei paesi europei manovre draconiane per riportare in equilibrio le finanze pubbliche. A tutti i costi, pena il taglio del rating che comporta un prezzo più alto da pagare per il finanziamento del debito pubblico. Sembrava non importasse come arrivare al risultato. E invece ora sì. Moody's manda a dire che se non colpirà il centro, ovvero lo Stato centrale che ha dovuto bloccare gli stipendi dei suoi dipendenti e imposto sacrifici severi ai contribuenti, con molta probabilità colpirà in periferia. Insomma saranno gli enti locali a pagare il conto dei sacrifici chiesti da Roma. Fin qui la sottile strategia dell'agenzia. Ma la cosa più stupefacente è stata la risposta degli enti locali italiani. Che ufficialmente e incredibilmente hanno sposato la linea di Moody's. Come non leggere in questa maniera il plauso arrivato dalla conferenza delle Regioni e delle province autonome che, in un comunicato ha spiegato che «Moody's conferma la validità delle critiche e delle proposte delle regioni». E ancora: «Un'altra voce autorevole rimarca la validità delle proposte della Conferenza delle Regioni per rilanciare il dialogo interistituzionale e invertire la rotta tracciata consecutivamente da ben tre manovre». Strano comportamento assimilabile all'abbraccio al carnefice da parte dell'imputato. Più semplicemente una mancanza di coerenza. La stilettata di Moody's ha comunque raggiunto più obiettivi: esasperare gli animi nell'ambito istituzionale. E contribuire a fare di Milano una delle peggiori piazze finanziarie d'Europa in una giornata da profondo rosso. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 2,26%, un calo che equivale a 137 miliardi di euro bruciati in un'unica seduta. Piazza Affari, con un ribasso del 3,11% dell'indice Ftse All share, ha perso 10,5 miliardi di euro di capitalizzazione.

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