Marchionne raddoppia in Chrysler
Il suo nome e la sua caratura sono ormai una garanzia anche per il capitalismo Usa. Così Sergio Marchionne, dopo aver salvato la Fiat dal baratro, è l'ancora di salvezza per la rinascente Chrysler al punto che i grandi azionisti hanno pensato di aggiungere all'attuale carica di ad anche quella di presidente, precedentemente ricoperta dal numero uno della società di private equity 3Stone Advisors, Robert Kidder. Un segnale preciso in direzione del rafforzamento della governance (la struttura di comando) da parte del Lingotto sulla casa di Detroit. Nel board entrano Leo Houle, 64 anni e John Lanaway, 60 anni, entrambi consiglieri di Cnh Global, che prendono il posto dei dimissionari George Gosbee e Scott Stuart. «Siamo sulla strada giusta - ha affermato Marchionne - per ricostruire Chrysler. Restituire i prestiti pubblici sei anni prima del previsto e rifinanziare il nostro debito rafforzano la nostra convinzione che siamo sulla giusta strada per rilanciare quest'azienda e riportarla al posto che merita nel panorama dell'industria automobilistica mondiale». Intanto in Italia il presidente della Fiat, John Elkann ha incontrato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e lo ha invitato a partecipare alla cerimonia che si terrà nello stabilimento di Pomigliano per l'avvio della produzione della nuova Panda che sarà presentata ufficialmente la prossima settimana a Francoforte. Con il governatore del Piemonte, Roberto Cota, Napolitano ha parlato invece delle prospettive di Mirafiori e della ex Bertone di Grugliasco. Si chiarifica anche il destino di Termini Imerese, dove la fabbrica Fiat, aperta nel 1970, chiuderà i battenti a fine anno. Ci saranno studi televisivi, una piattaforma logistica per la grande distribuzione, laboratori medicali, un progetto sulle biomasse e un'azienda dell'automotive. A garantire la riqualificazione del sito saranno cinque aziende, selezionate dal ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Sicilia con Invitalia: Medstudios (azienda televisiva), Newcoop (piattaforma logistica per la grande distribuzione), Dr Motor (nel settore automotive che in Sicilia dovrebbe produrre anche un Suv), Lima Group (elettromedicali e protesi sanitarie) e Biogen (energetico e biomasse).