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Saab in tribunale prepara il nuovo corso

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Èil caso degli accordi con le cinesi PangDa Automobile Trade e Zhejiang Youngman Lotus Automobile, che una volta ottenuto il via libera dal National Development and Reform Commission (NDRC) dovrebbero finanziare con 245 milioni di euro la rinascita della Casa svedese. La procedura - precisa una nota della Saab - garantisce l'azienda ma anche i creditori che vedranno riconosciuti i loro crediti al 100%. Questa riorganizzazione non riguarda le filiali estere del Gruppo, come la Saab Great Britain, la Saab Cars North America e quella italiana. Si tratta di una procedura volontaria che non esiste nell'ordinamento italiano né in quello della maggior parte dei Paesi europei - si legge nella nota della Casa svedese - e che non è un «fallimento» come è stato erroneamente riportato da alcune agenzie estere. Un report sul caso Saab redatto da IHS Global Insight specifica che questa ristrutturazione sarà gestita da un amministratore nominato dalla Corte Distrettuale di Vanersborg che lavorerà con il management esistente. IHS precisa inoltre che il piano dettagliato per la ristrutturazione della Saab sarà presentato entro 3 settimane dalla richiesta di questa procedura e che dovrebbe essere chiamato a svolgere la funzione di amministratore l'avvocato svedese Guy Lofalk, che era stato già il «gestore» della riorganizzazione della Casa svedese nel 2009. «A seguito dei recenti avvenimenti, che hanno incluso affermazioni fatte contro la Saab da parte dei creditori e l'impossibilità di pagare il personale - ribadisce IHS - questa mossa era ormai ineluttabile, soprattutto alla luce dei risultati finanziari che la Casa automobilistica aveva pubblicato per la prima metà dell'anno. Anche se l'azienda svedese sembra essere ben preparata per questo processo, potendo inoltre contare su molti dirigenti che avevano giocato un ruolo determinante in una simile ristrutturazione nel 2009 quando la Casa era ancora di proprietà della General Motors - prosegue IHS Global Insight - per il momento è necessario attendere la decisione della Corte in materia.

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