Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Leonardo Ventura Il taglio dell'outlook di Telecom Italia, retrocesso da Moody's da stabile a negativo, «è in larga misura il frutto del deterioramento del quadro politico ed economico del Paese».

default_image

  • a
  • a
  • a

Inuna lunga intervista al quotidiano web Firstonline, Bernabè innanzi tutto rassicura sulla solidità dell'azienda che, dice, «uscirà più forte dalla crisi», conferma «pienamente tutti gli obiettivi, in particolare quelli di riduzione del debito», afferma che il lavoro continua «con grande intensità e determinazione» e mette in evidenza «l'onerosità dell'asta delle frequenze», il cui incasso provvisorio ha toccato proprio ieri i 3,08 miliardi di euro, circa 780 milioni in più rispetto alle offerte iniziali. Con il giudizio negativo espresso da Moody's, quindi, «anche Telecom Italia paga un caro prezzo allo scarso senso di responsabilità della classe politica, che si è manifestato appieno sulla manovra economica»: una manovra in continua trasformazione, figlia dell'assenza di «una visione chiara degli interessi generali che il Governo vuole rappresentare». L'agenzia di rating, in effetti, ha parlato della crescente competitività sul mercato domestico, ma ha anche evidenziato che «le condizioni operative già sfidanti potrebbero essere esacerbate dagli effetti negativi della debole crescita economica e della manovra governativa sulla spesa per consumi». Il problema riguarda dunque la situazione in cui versa l'Italia, un Paese che deve cambiare, ma non affidandosi a governi tecnici: «L'idea di rivolgersi a manager, banchieri o imprenditori per mettere in piedi un Governo che risponda ai problemi del Paese», secondo Bernabè, «è profondamente sbagliata», perché «siamo di fronte a una crisi epocale e governare vuol dire soprattutto scegliere chi debba fare i sacrifici maggiori. Non è roba da tecnici, è un compito tutto politico». Bernabè non ha comunque nulla in contrario alla disponibilità dell'ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, a impegnarsi in politica, tuttavia, per quanto lo riguarda, questa non è un'opzione possibile: «La politica - afferma - non è il mio mestiere e in Telecom ho ancora tantissimo da fare».

Dai blog