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La Bce rivede al ribasso le stime della crescita europea

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Jean Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea

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"L'incertezza è particolarmente alta per le economie dell'area euro, i rischi al ribasso si sono intensificati". Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, durante la conferenza stampa a Francoforte sulle misure da attuare per combattere la crisi, al termine del Consiglio direttivo. Secondo le previsioni del governatore, l'inflazione rimarrà elevata per alcuni mesi, dopo i quali il caro vita nell'area euro inizierà a moderarsi. I rischi inflazionistici, dunque, sono ora bilanciati. "L'indice medio della crescita dei prezzi rientrerà al di sotto dell'obiettivo del 2% su anno durante il 2012" ha affermato Trichet. Il numero uno della Bce ha poi parlato della manovra finanziaria varata dal governo italiano, e ne ha elogiato le ultime modifiche, che insieme all'approvazione da parte del Senato rappresentano "una conferma degli impegni presi" da parte del nostro Paese. "Abbiamo inviato dei messaggi al governo italiano insieme a Draghi. Abbiamo visto l'impegno del governo e poi e' seguito un periodo di complesse decisioni. Il procedimento e' ancora in corso. Abbiamo una conferma che si sta attuando quanto detto e questa e' un dato importante. Sono stato in contatto con il presidente Napolitano e ho avuto rassicurazioni" ha spiegato Trichet. "Bisogna mantenere gli impegni per riportare credibilita' e fiducia sui mercati. E questo vale per tutti" ha continuato il governatore. In generale, poi, Trichet ha sostenuto la necessità di implementare e anticipare il più possibile le misure di risanamento del bilancio. I tecnici della Bce - ha reso noto il governatore -  hanno rivisto al ribasso le loro previsioni sulla crescita economica dell'area euro: ora sul 2011 indicano una espansione del Pil tra l'1,4 e l'1,8 per cento, mentre sul 2012 si prevede tra il più 0,4 e il più 2,2 per cento. Ecco perchè, la Banca centrale europea è tornata ad esortare energicamente i Paesi dell'area euro ad operare riforme strutturali volte a rafforzare le loro economie. E tra quelle ritenute più necessarie, vi è la "riforma-chiave" dei mercati del lavoro volta a rimuovere le rigidità del settore e a favorire la flessibiltà sui salari. "In particolare, servirebbe l'eliminazione delle indicizzazioni automatiche dei salari e un rafforzamento degli accordi a livello aziendale affinche le condizioni di lavoro siano meglio adattate alle esigenze specifiche" ha concluso Trichet.    

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