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L'auto riparte, Fiat in folle

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L'ad di Fiat Sergio Marchionne

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Ad agosto il mercato italiano dell'auto ha registrato una lieve crescita (+1,51%) ma resta negativo il risultato dei primi otto mesi dell'anno (-11,96%). In questo contesto Fiat Group Automobiles (Jeep inclusa), includendo i marchi Chrysler per il 2011 ma non per il 2010, ha venduto l'1,37% di auto in meno rispetto all'agosto dell'anno scorso (-3,1% escludendo Chrysler anche nel 2011). La quota di mercato del Lingotto è quindi scesa al 29,7% (29,1% senza Chrysler) dal 30,55% di agosto 2010 ma in linea con i mesi precedenti. Il Lingotto però non è preoccupato e sottolinea che «le gamme dei brand sono in forte rinnovamento e dopo la commercializzazione della Lancia Ypsilon e della Fiat Freemont, al prossimo salone di Francoforte sarà presentata in anteprima mondiale la Nuova Fiat Panda e in autunno arriveranno sul mercato le nuove Lancia Thema e Lancia Voyager». Il marchio Fiat, con quasi 14.648 vetture, ha ottenuto una quota del 20,83%. Nei primi otto mesi di quest'anno il brand ha venduto 254 mila 827 auto con una quota del 20,85%. Anche ad agosto i modelli Fiat sono al vertice delle auto più vendute. La Punto è prima assoluta ed è leader nel segmento B con una quota del 22,1%. La Panda, che è alle sue spalle nella classifica, è al primo posto del segmento A con il 40% di quota. Molto importante anche l'apporto della 500 che ha ottenuto nel segmento A una quota del 15,6%. L'Unrae commenta che gli ordini non sono mai stati «così bassi, al minimo dagli ultimi tredici anni». Pertanto il quadro statistico del mercato dell'auto «è lo specchio della crisi dei consumi e, più in generale, dell'indebolimento dell'attività economica globale che continua a manifestare persistenti segnali al ribasso». Il Centro studi Promotor interpreta la lieve crescita come l'indicatore che il mercato automobilistico italiano «ha raggiunto livelli così bassi da non essere ulteriormente comprimibili, e ciò tenendo anche conto della spinta alla sostituzione di un parco circolante di oltre 36 milioni di unità». Intanto arriva l'indiscrezione che l'ad di Fiat-Chrysler, Marchionne, potrebbe modificare sensibilmente la composizione del consiglio di amministrazione della Chrysler già nell'arco dei prossimi giorni sostituendo 5 dei 9 membri dell'attuale cda. I cinque direttori sono stati nominati nel 2009 dai governi di Canada e Usa in occasione degli interventi di salvataggio a favore del gruppo di Detroit. Ora che il gruppo ha ripagato i propri debiti, tuttavia, i due governi non hanno più diritto a essere rappresentati nel cda.

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