Borse europee ancora sotto stress
Resta alta la tensione sui mercati finanziari. Al termine di una seduta nervosa, che a metà pomeriggio ha fatto temere il peggio, le borse europee hanno evitato un nuovo tracollo solo grazie a Wall Street. Qui il dato migliore delle attese dell'indice Ism servizi ha ridato, seppur temporaneamente, un pò di ossigeno ai listini, tenuti ancora sotto pressione dai timori sulla tenuta dell'Italia, con gli spread sempre in tensione, e dell'intera eurozona. A fine giornata solo Zurigo (+4,36%) che ha fissato a 1,20 il livello minimo del cambio euro/franco per evitare un ulteriore rafforzamento della valuta elvetica, e Londra (+1,06%) sono riuscite a mettere a segno rialzi. Il resto del Vecchio Continente ha visto invece prevalere ancora una volta le vendite: Francoforte ha perso l'1%, Parigi l'1,13%, Madrid l'1,61%. Milano, osservata speciale, ha lasciato sul terreno l'1,98%, per nulla aiutata dalle novità introdotte nella manovra di aggiustamenti dei conti pubblici. Nel complesso sulle borse europee sono andati in fumo quasi 40 miliardi in capitalizzazione con banche e auto nel mirino. Sui mercati dei titoli di stato il rinnovato intervento delle banche centrali con la Bce in testa, segnalato anche oggi dagli operatori, è riuscito solo in parte a ridurre il differenziale dei rendimenti dei Btp decennali rispetto ai Bund tedeschi: schizzato a 370 punti base in avvio, si sono ridotti verso i 352 a metà giornata per poi risalire verso i 365 in chiusura. Sul fronte dei cambi l'euro è scivolato sotto 1,40 dollari arrivando a 1,3991. In precedenza la divisa unica era balzata fino a 1,4247 dopo l'annuncio della Banca nazionale svizzera di interventi contro il franco-record. Tornando alle borse le performance peggiori sono state quelle di assicurazioni (-2,05% il Dj stoxx settoriale) e banche (-2,09%), queste ultime anche per le prospettive deboli fino al 2012 individuate da Standard & Poor's. Male poi le auto dopo che Moodys' a portato le previsioni del comparto a livello mondiale da positive a stabili. Bene invece le materie prime che hanno contribuito, insieme alla distanza della City dalla zona euro, al rialzo di Londra. Il governo spagnolo attacca l'Italia: "Crea sfiducia". Secondo il portavoce dell'esecutivo iberico, Josè Blanco, l'Italia e la Grecia non stanno rispettando gli obiettivi di risanamento dei conti, creando così sfiducia nei mercati. "Stiamo attraversando una turbolenza economica che è evidente ogni giorno", dichiara Blanco intervistato da Telecinco. "Siamo molto preoccupati perché alcuni paesi sono in una brutta situazione e non stanno rispettando i loro obiettivi: la Grecia e l'Italia, che si è rimangiata in pochi giorni il suo piano di aggiustamento", prosegue. "Ciò - secondo il portavoce - influisce sulla decisione dei mercati che devono acquistare il nostro debito e ci dirige verso una fase caratterizzata da una certa instabilità".