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La politica deve facilitare il corso degli affari

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MicheleVietti, VP CSM ha affermato che la giustizia costituisce uno snodo fondamentale del sistema economico. La riforma della giustizia costituisce un impegno di civiltà. L'economia fonda su certezze. Il processo civile deve essere semplice, snello e basarsi su quella concretezza che consenta la sacrosanta tutela dei diritti creditori. Prendiamo ad es. le banche da sempre sotto l'occhio del ciclone. I luoghi comuni si sprecano con facile demagogia. Certamente sono da condannare consigli miracolosi che invitano i clienti ad operazioni esotiche di difficile comprensione. Però la mission principale della Banca è il credito che deve servire agli investimenti e al sostegno degli affari correnti. Non è conseguentemente più tollerabile che il «titolare effettivo», termine mutuato dalla legge 231, crei scatole formalmente distinte ma collegate tra loro con improprie mescolanze patrimoniali. Quanto più la Banca riesce a rientrare dei prestiti tanto più i clienti onesti potranno essere assistiti anche in momenti sfavorevoli. La giustizia civile si deve liberare di formalismi giuridici. Si basi sul fatto, essenza del diritto, che necessità di celerità decisionali. Basta con furbi e mascalzoni che chiedono credito in modo formalmente corretto. In realtà elusivo. La politica, senza ingerirsene, deve facilitare il corso degli affari. La giustizia civile deve poter fondare su un diritto che, in quanto tale, non può tutelare che si arricchisce a danno di quelli che gli inglesi chiamano stakeholders. Che sono i dipendenti, i fornitori, gli azionisti e le banche. In altre parole tutto lo specifico sistema economico.

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