Tremonti: "Nessun condono"
Ue: timori per l'Italia
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, conferma l'intenzione di non procedere in manovra "a nessuna misura di condono, poiché - dice - si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa ma che non modifica l'assetto della finanza pubblica". La riposta è diretta alle opposizioni che gia' sospettavano nuovi condoni per raggiungere la cifra dei 45 miliardi previsti. Il Pd insiste nel chiedere chiarimenti sulla copertura: "La manovra è scoperta per circa 3 miliardi di euro, ossia quasi l'intero ammontare del cancellato contributo di solidarietà- spiega il responsabile economico del partito, Stefano Fassina -. Bisogna fornire urgentemente alla commissione Bilancio del Senato adeguate spiegazioni e documentazione analitica". Pollice verso anche dall'Idv: "L'emendamento del governo - afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario - appare come l'ulteriore, disperato e poco convinto tentativo di far quadrare i conti. Ma l'Unione Europea, come noi avevamo previsto, diffida dalla nuova manovra di Tremonti-Berlusconi perché fa affidamento su entrate future tutt'altro che certe, utilizzando una procedura macchinosa (come i Consigli Tributari) pensata quaranta anni fa ma che non ha mai funzionato". Oggi Amadeu Altafaj, portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari Onli Rehn ha riferito che la Commissione Europea guarda con preoccupazione alla rilevanza data nella manovra alle misure contro l'evasione fiscale. Secondo Bruxelles è infatti "molto difficile valutare e prevedere l'impatto" delle misure relative alla lotta all'evasione fiscale sui conti pubblici.