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Poco liberale ma funzionerà

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Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Lo scenario economico è pessimo: gli Stati Uniti rischiano la recessione, l'Europa segue a ruota, il salvataggio della Grecia è un disastro annunciato e l'Euro è in bilico. Questo ieri hanno registrato i mercati. Lo scrivo da tempo, passando per euroscettico, ma sono in buona compagnia, visto che il sondaggio realizzato dal workshop Ambrosetti rivela che il 49% dei manager e banchieri interpellati a Cernobbio sul futuro della moneta unica pensa che fra tre anni l'Euro non sarà più come oggi. Benvenuti a bordo.   L'Italia è una nave stracarica (di debito pubblico) che tenta di stare a galla nella tempesta. La manovra è condizionata dai veti contrapposti di lobby, caste e corporazioni. La politica è troppo debole per imporre la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni. Tutto ruota sul recupero di somme dall'evasione. A dispetto di quel che pensano gli scettici a contratto, siamo di fronte a un meccanismo micidiale: l'incrocio dei dati del redditometro, dello spesometro e dei conti correnti bancari è una rete che non darà scampo agli evasori. Poco liberale? Sì, ma funzionerà. Vedrete, ci sarà una corsa dai notai per cambiare gli intestatari dei patrimoni. Servirà a poco. Si può evadere, ma non far sparire i beni posseduti. E gli atti registrati sono pubblici. Tutta la manovra si regge su questo punto. Chi prova a smontarlo senza avere alternative serie, si assume la responsabilità di far crollare tutto. Auguri.  

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