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Btp sotto tensione la Bce interviene

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Un operatore di Borsa

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Per il secondo giorno consecutivo la Bce è costretta ad intervenire per arginare la corsa al rialzo dello spread Btp-Bund che comunque anche ieri ha toccato quota 300 punti base. Il rendimento sul decennale italiano è schizzato al 5,18% come risposta all'incertezza che ancora domina sulla manovra. «L'azione della Bce è stata fondamentale per abbattere gli interessi dei titoli di Stato italiani e permettere al paese di potersi finanziare sui mercati a tassi più bassi» ha spiegato Michael Leister, analista di WestLB Ag a Londra. Lo sconcerto dei mercati ma anche dei capi di governo dell'Eurozona per l'indecisione e la rissosità della maggioranza sulle modifiche alla manovra, sta aumentando di giorno in giorno tant'è che il membro del consiglio direttivo dell'istituto centrale europeo Ewald Nowotny è intervenuto per chiarire che «gli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce non potranno proseguire in eterno». Poi ha ribadito a chiare lettere che «il programma della Banca centrale di comprare debito sovrano non è uno strumento di politica monetaria» e soprattutto «non è uno strumento permanente ma solo una soluzione temporanea». Come dire che non può diventare la stampella per quei Paesi incapaci di camminare con le proprie forze. Un altro membro del board della Bce, il tedesco Juergen Stark, ha sottolineato che il rafforzamento dei conti pubblici non implica necessariamente un effetto negativo sulla crescita economica. «Abbiamo una tradizione di pensiero nella dottrina economica secondo cui una stretta sui conti pubblici determina effetti negativi sulla crescita. Ma questo non è necessariamente vero», ha affermato. Partendo da questo presupposto, Stark ha quindi invitato i Paesi dell'Eurozona a rafforzare le regole di bilancio: «Abbiamo bisogno di una minore discrezionalità della politica. Certamente il consolidamento costa ma i benefici compensano i costi non solo nel lungo termine ma anche nel breve». Insomma si allarga l'insofferenza verso l'incertezza del governo italiano interpretata come debolezza. Il presidente della Bundesbank e consigliere Bce, Jean Weidmann, a inizio agosto aveva votato contro la proposta, poi approvata, di riprendere gli acquisti Bce di bond pubblici per aiutare Italia e Spagna. Allora era in posizione minoritaria ma ora potrebbe fare proseliti. Intanto un altro segnale di rigidità arriva dal Cancelliere Angela Merkel che ieri ha ribadito il no agli eurobond e rilanciato la Tobin tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie. Meccanismo che andrebbe esteso, ha suggerito il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, non tanto all'Ue a 27, quanto alla sola Eurozona. Il governo tedesco continua dunque sulla sua linea, deciso a mantenere innanzitutto il controllo della situazione politica interna e forte della posizione di leader in Europa. Nonostante gli scricchiolii avvertiti nel mese d'agosto anche a Berlino, con le voci di un possibile downgrade del rating sul debito sovrano del Paese, la Germania resta infatti ancora l'economia più sana dell'eurozona. L'incertezza attorno alla manovra ha risparmiato al momento la Borsa. Piazza Affari ha chiuso in positivo (il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,69%) sulla scia di Wall Street spinta dai dati sull'indice Ism manifatturiero che ha indicato un incremento della produzione negli Stati Uniti.

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