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Bertone difende le cooperative

Il cardinale Tarcisio Bertone

L'Ue: timori per la manovra italiana

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"I diritti sociali sono parte integrante della democrazia sostanziale e l'impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall'andamento delle Borse e dei mercati". È questo il monito principale che arriva dall'intervento del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano, in occasione del quarantaquattresimo incontro nazionale di studi delle Acli che si è tenuto questa mattina a Castelgandolfo. Bertone ha criticato le tendenze speculative che stanno colpendo i mercati economici in questo momento di grave crisi internazionale. Alla situazione attuale, Bertone ha contrapposto invece un modello di "economia civile", che non può non può trascurare "la valenza sociale dell'impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e dell'ambiente". Ecco perchè, l'unico antidoto contro la crisi è quello di realizzare "una forma concreta e profonda di democrazia economica". Il cardinale ha poi sottolineato il ruolo della solidarietà nella società moderna, tema a cui era dedicato l'incontro di Castelgandolfo. Nelle parole di Bertone, questa non può essere delegata interamente allo Stato, in quanto consiste prima di tutto in "un sentirsi tutti responsabili di tutti". Bertone ha poi affrontato la spinosa questione della manovra economica sulla quale il governo sta lavorando in questi giorni, esponendosi a sostegno delle cooperative, colpite dal provvedimento. Queste, infatti, "meriterebbero un trattamento migliore - ha spiegato il cardinale - visto che in periodi di crisi hanno dato lavoro e mostrato solidarietà straordinaria". Proprio il mondo cooperativistico, infatti, si ispira a quei valori etici di "bene comune, fraternità e condivisione" che il segretario di Stato Vaticano indica come strumenti per uscire dalla crisi. Si tratta, infatti, di valori "che inducono a farsi carico dell'altro visto in tutte le sue dimensioni: come persona nella giustizia, come concittadino nella partecipazione, come diverso nel dialogo, come povero nella solidarietà e come fratello nella comunione" ha concluso il cardinale. 

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