A Mirafiori il rebus dei modelli
Gliimpegni della Fiat per il Piemonte sono confermati. Ieri il presidente della regione Piemonte Roberto Cota ha incontrato l'ad della Fiat Sergio Marchionne il quale ha confermato l'avvenuta partenza degli investimenti sullo stabilimento di Grugliasco e l'intenzione di procedere sullo stabilimento di Mirafiori. Relativamente a quest'ultimo insediamento, l'azienda sta facendo una valutazione legata al modello da produrre: tale valutazione avverrà in tempi brevi. Questa parole sul futuro di Mirafiori hanno messo in fibrillazione i sindacati. «Per noi i modelli per Mirafiori ci sono e sono quelli previsti dal piano industriale e concordati. Se ci sono variazioni l'azienda deve convocare il sindacato che ha firmato gli accordi e discuterne» ha affermato Claudio Chiarle, segretario generale della Fim torinese. Per Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato Fismic, «Non è grave se la Fiat cambia il modello da produrre a Mirafiori, l'essenziale è che si faccia presto». Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella accusa la Fiat di mettere di continuo in discussione quanto deciso. «Bisogna partire da un punto certo che sono le intese raggiunte. Non possiamo seguire Marchionne nei suoi annunci che creano allarme, abbiamo bisogno di certezze». Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, è molto duro: «Mirafiori è quasi ferma e rischia di bloccarsi del tutto. Ormai si lavora pochi giorni al mese». Intanto a Pomigliano il 28 ottobre prossimo gli operai potrebbero dire definitivamente addio al marchio Alfa Romeo, a quarant'anni circa dall'avvio della produzione del primo modello automobilistico nella fabbrica. Secondo fonti sindacali, infatti, gli addetti al modello Alfa 159, unico ancora in produzione nello stabilimento pomiglianese, varcheranno i cancelli per l'ultima volta con le tute Fiat proprio in quella data, per dare poi spazio alla newco ed alla realizzazione della nuova Panda di Fabbrica Italia Pomigliano.