In cda il nodo dell'aumento di capitale
Sull'aumento,però, la discussione si preannuncia vivace, con il consiglio di amministrazione in fermento. Nonostante le smentite ufficiali della banca, volute dal direttore generale Enzo Chiesa, però, il confronto con Bankitalia, secondo indiscrezioni, non si è mai interrotto e, al momento, «tutte le ipotesi sono sul tavolo, nessuna esclusa». Per questo c'è chi non esclude la convocazione di un incontro intermedio dei consiglieri tra oggi e il prossimo appuntamento in calendario per il 13 settembre. Per la banca di Piazza Meda oggi dovrebbe essere il giorno decisivo per proseguire con l'operazione del valore massimo di 1,2 miliardi fortemente voluta da Bankitalia lo scorso aprile, quando le borsa andava ancora bene, ma non è detto che lo sia. Allora il Ftse Mib di Piazza Affari veleggiava a quota 21.249 punti (dato riferito al 19 aprile, giorno del fatidico sì all'aumento da parte del cda) mentre ora, dopo un rialzo di quasi il 2%, viaggia sotto i 15.000 punti, ossia il 25% in meno. Ieri il titolo non è riuscito a rifarsi dello scivolone della vigilia (-4,89%), lasciando sul campo un altro 0,25% e raggiungendo così quota 1,57 euro. Sempre lo scorso 19 aprile valeva 2,51 euro, ma i dubbi dei consiglieri sull'opportunità di procedere con l'aumento «a prescindere» dalle condizioni di mercato riguardano anche, secondo le indiscrezioni, «l'incertezza sulla manovra del governo». Su Piazza Meda ha pesato più che altro il taglio del prezzo obiettivo di JpMorgan. Quanto alle varie opzioni sul tavolo, si va dal rinvio tout court a una sua articolazione in più fasi.