Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Piazza Affari maglia nera

default_image

  • a
  • a
  • a

L'attesaper il grande raduno dei banchieri centrali che prenderà il via a Jackson Hole domani e soprattutto per il discorso del numero uno della Fed Ben Bernanke (venerdì) hanno dato un filo di speranza ai mercati che ieri hanno ignorato la nuova ondata di dati macro economici deludenti, negli Usa e in Europa. Wall Street scommette che l'istituto centrale americano possa decidere un maxi stimolo dell'economia e aprendo in positivo ha fatto coraggio alle Borse europee. Parigi ha terminato le contrattazioni guadagnando lo 0,8%, Londra +0,67%, Francoforte +1,07%. Milano inevece ha perso il treno e in un'ondata di vendite sulle banche è arretrata dell'1,04% (indice Ftse Mib), aggiudicandosi la maglia nera tra i grandi. Il comparto bancario ha tirato al ribasso tutto il listino. A pagare sono state soprattutto le popolari: Banco Popolare lascia sul terreno il 4,19%, Ubi Banca il 2,18% e Bpm, titolo peggiore del Ftse Mib, il 4,89%. Su quest'ultima si sono riaccesi i riflettori per indiscrezioni su un possibile slittamento dell'aumento di capitale previsto per settembre: la banca, che riunisce giovedì il cda per la semestrale, ha però smentito l'ipotesi, confermando l'iter indicato finora. Limita i danni Intesa Sanpaolo, che segna -0,64%; a lungo in rialzo, cede invece sul finale Unicredit con un -2,61%. Giù Mediobanca (-4,15%) e Mps (-3,23%). Le indicazioni sulla congiuntura giunte ieri ai mercati sono state una nuova conferma che il rischio più che reale è quello che l'economia globale sprofondi nuovamente nella recessione. È risultato inferiore alle attese il dato sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti a luglio ed è stato deludente soprattutto il nuovo aggiornamento sullo stato di salute dell'industria Usa ad agosto: l'indice Fed di Richmond, che monitora l'attività manifatturiera nell'area del Maryland, West Virginia, Virginia, South Carolina e Distretto di Columbia, è crollato ad agosto. Tutti i mercati europei avevano iniziato a frenare però molto prima, già a metà seduta, con la fiducia degli investitori tedeschi misurata dall'indice Zew, sceso ad agosto ai minimi da 2 anni e mezzo. A quel punto l'euro si è impennato, sono scattati gli acquisti su oro, si è amplificato il balzo del greggio, mentre anche Milano ha frenato rispetto alla partenza sprint vista nel mattino, senza più recuperare. Su Piazza Affari ha pesato anche l'incertezza che grava sui contenuti della manovra. Il dibattito finora non ha chiarito le intenzioni della maggioranza che appare divisa e la discussione in Parlamento si preannuncia animata e foriera di cambiamenti consistenti anche se il premier Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti hanno più volte ribadito che i saldi devono restare invariati.

Dai blog