Agenzie di rating nel mirino
LeonardoVentura Agenzie di rating nel mirino. «Come previsto dal regolamento europeo, la Consob ha trasmesso all'Esma (European Securities and Markets Authority) il proprio parere in merito al rilascio dell'autorizzazione ad operare per le agenzie di rating Moody's e Standard&Poor's. La Commissione ha ritenuto che, al momento, le 2 agenzie non abbiano integralmente soddisfatto i requisiti richiesti dalla normativa europea. Di conseguenza, in questa fase, non è stato possibile rilasciare parere positivo». È stata pertanto richiesto alle 2 agenzie di rating di adeguare le proprie procedure per renderle pienamente aderenti alla normativa europea. Sulla terza maggiore agenzia di rating, Fitch, l'istruttoria è ancora in corso. Ma non è tutto. L'ex vicepresidente di Moody's William J. Harrington, analista per 11 anni, ha vuotato il sacco. Business Insider ha raccolto lo sfogo. «Le agenzie di rating sono in oggettivo conflitto di interesse, i responsabili di marketing aggiustano i giudizi degli analisti per far felice il cliente ed evitare che si rivolgano alla concorrenza, gli analisti sono visti come piantagrane e quindi minacciati o licenziati se non si adeguano» è tutto il marcio rivelato da Harrington. In un commento di 78 pagine alla riforma delle agenzie di rating proposta dalla Sec (l'autorità regolatrice di borsa americana), il top manager conferma anche le accuse che vengono rivolte alle rivali S&P e Fitch. Secondo Harrington però, la riforma che sta elaborando la Sec renderà l'integrità dei rating ancora peggiore e la campagna di trasparenza di Moody's sarebbe solo «un abbellimento a uso e consumo delle pubbliche relazioni». C'è dell'altro. Ieri Standard & Poor's, l'agenzia di rating che ha osato togliere per la prima volta nella storia la tripla A agli Stati Uniti, ha annunciato un cambio al vertice. Il presidente Deven Sharma da settembre lascerà il posto all'attuale numero uno di Citibank, Douglas Peterson. L'avvicendamento non sembra casuale, viste le accuse piovute addosso a S&P, ma anche alla gemella Moody's, finita nel mirino per decisioni non sempre considerate trasparenti. La decisione di Standard & Poor's di sostituire il proprio presidente potrebbe incuriosire i magistrati tranesi che indaga su Moody's e S&P. Gli inquirenti della piccola procura pugliese, sospettano che le due agenzie abbiano emesso report ad orologeria per mettere a rischio la situazione economico e finanziaria degli Stati e per far felici gli speculatori di borsa.