Nel turismo 36 miliardi in «nero»
Complessivamente,infatti, il giro d'affari in «nero» del turismo in Italia nel 2011 supera la bella cifra di 36 miliardi di euro, un'evasione fatta soprattutto di scontrini non emessi, Iva non dichiarata, imposte sul reddito evase. Il mancato introito per le casse dello Stato è pari a poco meno di un terzo della manovra «lacrime e sangue» che il governo si accinge a varare. Evadono principalmente, ma non esclusivamente, pensioni, bed and breakfast, accommodations di tipo familiare, stabilimenti balneari, bar, ristoranti. Sono le stime prudenziali del Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che elaborano il dato del Pil complessivo, previsto per il corrente anno in 1.560 miliardi di euro, e tengono conto, inoltre, dei flussi del turismo italiani e stranieri (pari a circa 170 milioni di presenze per entrambi i settori), dell'incidenza del «turismo familiare» (ospiti di parenti e amici), dei flussi del fine-settimana, del turismo organizzato (tour operator), del turismo fluttuante, roulotte, viaggiatori individuali, crociere e quant'altro.