Assalto all'Italia dei furbi
LeonardoVentura «Ciechi» che guidano l'auto e vanno in bicicletta, «poveri» proprietari di decine di appartamenti, persone che prendono la pensione dei parenti morti. In tempi di crisi economica e di manovra «lacrime e sangue», la Guardia di finanza richiama l'attenzione sull'Italia dei furbi, quelli che rubano allo Stato: nei primi sette mesi dell'anno le Fiamme Gialle hanno eseguito oltre 11 mila controlli sui beneficiari delle cosiddette prestazioni sociali agevolate ed hanno denunciato alla magistratura oltre 3mila truffatori. Si tratta di persone che avevano fruito da enti pubblici di agevolazioni non spettanti sotto forma di borse di studio, assegni di maternità, buoni mensa, contributi sugli affitti ed altri sussidi che potevano e dovevano essere destinati ai veramente bisognosi. La Guardia di finanza ha così scoperto tanti falsi poveri che possedevano decine di case e finti ciechi che guidavano la macchina ed andavano a fare la spesa. L'ultimo, in ordine di tempo, pochi giorni fa nella provincia di Lecce: in poco più di 10 anni aveva percepito dall'Inps 112mila euro. I controlli svolti in tutta Italia hanno anche consentito di denunciare 4.400 soggetti che hanno frodato le casse dell'Inps di oltre 48 milioni di euro. Tra questi 270 stranieri che, dopo aver ottenuto il ricongiungimento familiare con gli anziani genitori, richiedevano l'assegno sociale per garantirne il mantenimento e, dopo averlo ottenuto, li rispedivano nelle terre di origine appropriandosi, complessivamente, di 6,2 milioni di euro, pari ad un importo medio procapite di circa 23.500 euro. Singolare anche la posizione di due coniugi settantenni di Reggio Calabria: percepivano l'assegno sociale ma vivevano in Argentina. Scoperte, inoltre, 612 persone che continuavano a percepire la pensione dei congiunti, i quali, però, erano defunti ormai da tempo. La frodi accertate in questi casi ammontano ad oltre 3,7 milioni di euro. Nel mirino delle Fiamme Gialle anche il fenomeno dei falsi braccianti agricoli, ossia i soggetti che risultano assunti fittiziamente come lavoratori stagionali nelle campagne di raccolta dei prodotto ortofrutticoli e che maturano, nei periodi post-raccolta, il diritto ad indebite indennità di disoccupazione. Le indagini svolte hanno permesso di scoprire e denunciare 3.222 persone che hanno frodato le casse dell'Inps per oltre 19 milioni di euro. «I dati diffusi oggi dalla Gdf - commenta il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua - mostrano il grande intervento al servizio della legalità che le forze dell'ordine in collaborazione con l'Inps stanno svolgendo; non a caso un anno fa abbiamo costituito l'unità anti-truffe all'interno della direzione Audit. In due città campione - informa - sono stati avviati controlli a tappeto sulla riscossione indebita delle rate di pensione a titolari che sono risultati defunti. Nel 40% dei casi le somme indebitamente percepite sono state restituite senza contestazioni».