L'effetto Libia rianima le Borse Milano maglia rosa

La fine, data ormai per certa, del regime libico porta il sereno sulle borse del Vecchio Continente. Nonostante la chiusura negativa di Tokyo (il Nikkei ha perso l'0,60%) e i dati sul Pil diffusi dall'Ocse, gli indici principali sono tutti positivi, anche se riducono i rialzi segnati in giornata. EFFETTO LIBIA La spinta arriva dalle notizie provenienti da Tripoli, che lasciano pensare a una prossima conclusione del conflitto. A mezz'ora dalla chiusura l'Ftse 100 di Londra guadagnava l'1%, il Cac 40 di Parigi +1,03%, il Dax di Fraconforte è piatto. Milano è la migliore del gruppo: +1,86%%. Incerte le banche, con Intesa in calo del 2% e Unicredit poco sopra la parità. Bene Bpm (+4,1%). Cede anche Fiat, in calo dell'1,2%. Restano in quota Eni e Ansaldo (+6%). Sulle contrattazioni non sembrano pesare i dati sulla crescita del prodotto interno lordo nella zona dell'Ocse diffusi in mattinata, e i record stabiliti oggi dall'oro e dal platino, saliti rispettivamente a 1.894,10 dollari e a 1.895 dollari l'oncia. Secondo l'Ocse la crescita rallenta nel secondo trimestre allo 0,2%, in calo dallo 0,3% del trimestre precedente. Si tratta, spiega l'organizzazione, del quarto trimestre consecutivo di crescita più lenta. Sopra la media e in accelerazione, invece, l'andamento del Pil italiano: +0,3% dopo il +0,1% registrato nei primi tre mesi dell'anno. L'Eurozona frena allo 0,2% da +0,8%. In Germania, segnala sempre l'Ocse, la crescita del Pil è rallentata allo 0,1% rispetto al +1,3% dei tre mesi precedenti, e in Francia è stata piatta rispetto al +0,9% del primo trimestre. Nel Regno Unito è invece rallentata allo 0,2% rispetto allo 0,5% del periodo gennaio-marzo. Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto dello 0,3% rispetto al +0,1% di inizio anno. Le ultime stime per il primo trimestre riflettono una significativa revisione al ribasso dalle stime precedenti di +0,5% pubblicate a giugno. Il Pil ha continuato a contrarsi in Giappone, ma ad un ritmo più lento rispetto al trimestre precedente (-0,3% rispetto a -0,9%).