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Wall Street dà lo slancio a Milano: +0,5%

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Wall Street, la Borsa di New York

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Con gli occhi puntati su Wall Street e sui rimbalzi degli indici americani, dopo le cadute a precipizio di ieri, oggi le Borse europee hanno a loro volta tentato stabilizzazioni e recuperi, in una seduta in cui l'attenzione è rimasta sbilanciata oltre Atlantico. La consueta riunione del direttorio della banca centrale Usa, la Federal Reserve si è di fatto trasformata in un vertice di emergenza dopo che il clamoroso declassamento di rating sugli Stati Uniti da parte di Standard & Poor's ha scatenato, ieri, una nuova ecatombe sull'azionario. Al termine di una seduta di accentuata volatilità, a Milano il Ftse-Mib ha siglato gli scambi al più 0,52 per cento, Londra ha chiuso al più 1,89 per cento, ma dopo esser arrivata a franare di oltre il 5 per cento in mattinata, Parigi ha chiuso al più 1,63 per cento, mentre Francoforte al meno 0,10 per cento dopo che in mattinata aveva segnato ribassi superiori al 6 per cento per cento. La tensione resta elevata e si verificano facilmente brusche inversioni di tendenza sui mercati, mentre proprio nel giorno in cui la crisi globale compie quattro anni - ricorrenza segnalata dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - ancora una volta al centro della scena ci sono le banche centrali. Tra crescenti paure di una ricaduta in recessione della prima economia mondiale, sale l'attesa che la Fed lanci una nuova tornata di acquisti di titoli del Tesoro Usa, finanziandoli battendo nuova moneta. Non sarebbe la prima volta in questa crisi, ma ben la terza, tanto che i trader hanno da tempo battezzato questo ipotetico intervento Quantitative Easing III.   Wall Street intanto continua la corsa positiva di oggi in attesa del comunicato della Fed al termine della riunione del Fomc, previsto intorno alle 20.15 ora italiana. Il Dow Jones sale dell'1,97% a 11.022,56 punti, il Nasdaq accelera e cresce del 3,47% a 2.439,60 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un rialzo del 2,68% A 1149,44. Le Borse Usa, dopo il sell-off di ieri, hanno aperto con i principali indici in rialzo: il Dow Jones, che ieri ha lasciato sul parterre cinque punti e mezzo, guadagna l'1,69% poco prima delle 18. Il Nasdaq, dopo il tracollo di ieri, si riprende un 3%. Ma l'Europa non ha meno grattacapi. In prospettiva una frenata della ripresa, e ancor peggio un ritorno della recessione, non farebbe che esacerbare le tensioni sui debiti pubblici che da mesi prendono di mira l'area euro: le entrate fiscali si indebolirebbero, minando i programmi di risanamento dei conti pubblici avviati dai vari paesi. Questo nelle ultime settimane aveva ricreato tensioni prima sui tre paesi finiti sotto la rete di salvataggio Ue - Grecia, Irlanda e Portogallo - poi perfino sulle ben più grandi Italie e Spagna, e questo aveva peggiorato ancor più il clima allarmistico. Tanto che da ieri, secondo diverse indiscrezioni di mercato, è entrata in azione la Bce, acquistando anche titoli di Stato di Italia e Spagna. Il tutto si è accompagnato da una repentina attenuazione sui rendimenti richiesti alle emissioni già in circolazione, che su questi titoli sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se questo cala i tassi retributivi ne risultano rafforzati, e viceversa. Sono quindi una cartina di tornasole delle tensioni e sui Btp decennali i rendimenti oggi sono rimasti stabili attorno al 5,19 per cento (venerdì scorso avevano raggiunto un record del 6,40 per cento), mentre il differenziale, o spread sui Bund della Germania - presi a riferimento per la loro solidità - si è ridimensionato a 289 punti base (venerdì lo spread aveva toccato un record a 413 punti base). Un banco di prova sarà domani l'asta di Bot annuali di domani, in cui l'Italia dovrà collocare circa 6,5 miliardi di titoli e in cui si spera di assistere ad una moderazione dei rendimen Dopo sette sedute consecutive in forte ribasso, discreti aumenti per Londra, Parigi e Amsterdam. Stoccolma in particolare ha chiuso in crescita di oltre tre punti percentuali grazie a titoli come Electrolux, salito dell'8,20%. Ancora debole invece Francoforte, che sembra la piazza finanziaria europea più sotto attacco da parte della speculazione in questi ultimi giorni. Ha tenuto Zurigo, che per lunga parte della seduta si era mossa in forte negativo, e anche Milano. Leggero calo solo per Madrid, mentre i listini 'minori' si sono mossi in direzioni diverse: debole Lisbona, piatta Atene, forte Dublino, cresciuta di oltre due punti percentuali. Sono stati i titoli più penalizzati dallo scivolone della vigilia a trainare il rialzo di giornata: automobilistici (+2,76% medio), materie prime (+3%), costruzioni (+3,54%), industriali (+3,37%) e hi tech (+3,15%). In direzioni diverse le banche: Bpm +7,82% e Dexia +6,93%, mentre Credit Suisse ha ceduto il 3,89% e Deutsche bank il 2,89%. In calo i gruppi delle utilities e delle telecomunicazioni.  Di seguito, la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: - Londra +1,89% - Parigi +1,63% - Francoforte -0,10% - Madrid -0,36% - Milano +0,52% - Amsterdam +1,30% - Stoccolma +3,10% - Zurigo +0,60%  

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