Unicredit raddoppia l'utile
LeonardoVentura Unicredit strappa un altro trimestre da record e incassa nel semestre un utile da 1,3 miliardi, raddoppiandolo rispetto allo stesso periodo del 2010. Nel dettaglio dei conti Piazza Cordusio registra, nel secondo trimestre un utile di 511 milioni di euro che risulta influenzato negativamente da 105 milioni da impairment su titoli governativi greci che corrisponde, ha spiegato poi l'ad Federico Ghizzoni «al 25% del totale del portafogli del gruppo». Al netto di tale voce, comunque, il risultato semestrale ammonterebbe a 1.426 milioni, e quello trimestrale a 616 milioni. Il consensus degli analisti indica, quindi per il 2011 un utile a 2,6 miliardi ed è «un target possibile» ha sostenuto Ghizzoni conversando con la stampa dopo la presentazione della semestrale. «È molto difficile fare previsioni serie», ha aggiunto poi il banchiere sottolineando che «di certo il 2011 chiuderà meglio» della scorso anno. Una stima non difficile dal momento che in soli sei mesi l'istituto ha replicato i risultati dell'intero 2010. La semestrale 2011 porta poi in pancia un margine di intermediazione e costi sostanzialmente stabili e una forte diminuzione delle rettifiche sui crediti. Ma è anche confermata la solidità dello stato patrimoniale con il Core tier 1 che sale al 9,12% con un aumento trimestre su trimestre di 6 punti base, grazie al contributo positivo dell'utile di periodo e alla crescita estremamente modesta degli attivi ponderati per il rischio, che hanno più che compensato l'accantonamento per dividendi. Per Unicredit ora si apre la partita sul piano industriale che verrà presentato nell'ultimo trimestre dell'anno in corso. «La tempistica è confermata, ma abbiamo sempre mantenuto flessibilità nel caso il mercato lo richiedesse», ha sottolineato Ghizzoni. Quel che è certo è che «con gli azionisti non abbiamo nessun problema - ha rilevato il manager - e accetteranno il piano». In questa occasione, ha chiarito, verranno annunciate anche «le misure di capital management». Intanto, sul fronte As Roma, la banca e la cordata statunitense hanno rinnovato alcune delle condizioni dell'accordo firmato lo scorso 16 aprile a Boston che prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso a fronte di 60 milioni di euro. Le parti hanno così deciso di rivedere l'ammontare della ricapitalizzazione che adesso sarà fino a 100 milioni da eseguirsi in più tranche: la prima da 50 milioni sarà realizzata entro la fine del 2011, mentre le restanti verranno richiamate nel corso delle stagioni successive, salvo che lo sviluppo economico e le condizioni finanziarie di AS Roma non le rendano più necessarie. Al tempo stesso è stato esteso fino al 2013 il contratto di factoring da 25 milioni già in essere (scadeva nel 2012), mentre il finanziamento cosiddetto «vendor loan» di Roma 2000 verso As Roma avrà un importo di 20 milioni anzichè 10.