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La recessione Usa affossa le Borse

Un operatore finanziario alla Borsa di Milano

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Si allunga la lista di fattori negativi che condizionano l'andamento dei mercati. Ieri è arrivato l'allarme dell'agenzia Moody's che ha messo sotto osservazione il debito della Spagna. A questo elemento destabilizzante si è aggiunta, come riporta il Financial Times, la decisione della Deutsche Bank di ridurre dell'88% la propria esposizione sui titoli di Stato italiani. Non solo. L'istituto ha acquistato contratti di assicurazione contro il rischio d'insolvenza sul debito italiano. In totale l'esposizione verso Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia e Grecia è scesa del 70% nei primi sei mesi e oggi l'istituto ha in pancia titoli solo per 3,7 miliardi. Anche Credit Agricole, fra i maggiori investitori esteri nel Belpaese, ha ridotto la sua esposizione netta verso il debito italiano da 12 a 10,1 miliardi fra marzo e dicembre 2010. Altro fattore destabilizzante è la voce riportata dalla Reuters che l'Italia potrebbe non dare più il proprio sostegno finanziario alla Grecia dal prossimo settembre. Oltre a venir meno parte dei 5,5 miliardi di euro approvati nel maggio 2010, potrebbe mancare l'apporto dei 6,48 miliardi previsti dal secondo bailout ellenico. Secondo fonti comunitarie, il fondo European financial stability facility (Efsf) non sarebbe pronto proprio a causa della situazione di Italia e Spagna. A pesare sulle Borse c'è sempre la situazione negli Stati Uniti. Ieri sono arrivati i dati sul pil, cresciuto nel secondo trimestre solo dell'1,3%, meno delle attese degli analisti, e dopo il modesto +0,4% del primo trimestre. A questo si aggiunge anche l'andamento dei consumi aumentati nel periodo aprile-giugno dello 0,1%, l'incremento più basso dal secondo trimestre 2009, quando l'economia era in recessione. Solo le parole di ottimismo del presidente Usa Barak Obama sul possibile raggiungimento di un accordo sul tetto del debito e al miglioramento di Wall Street, che aveva aperto in netta discesa, hanno consentito a Piazza Affari di ridimensionare le perdite chiudendo con il Ftse Mib a -0,67% a 18.433,68 punti, mentre il Ftse All ha ceduto lo 0,65% a 19.143,19 punti. Segno meno per tutti i principali listini europei: Londra -0,99%; Parigi -1,07%; Francoforte -0,44%; Madrid -0,27%. Sempre sotto pressione i titoli del debito italiano. Lo spread con il Bund tedesco ha toccato i 338 punti. Il rendimento dei titoli italiani cresce al 5,92% mentre quello dei titoli tedeschi si riduce al 2,55%. Invece continua la corsa dell'oro che si conferma il bene rifugio; ieri ha ritoccato il record dei giorni precedenti arrivando a 1.637,50 dollari l'oncia sul mercato di New York. Sul paniere principale di Piazza Affari ai due poli si posizionano Finmeccanica e Lottomatica. Il titolo della holding italiana dell'aeronautica e della difesa registra un pesante ribasso e chiude le negoziazioni a 5,36 euro (-6,94%). Performa all'opposto Lottomatica che chiude a 13,8 euro (+9,08%). Il titolo festeggia i buoni conti semestrali. Nervosi i bancari che terminano la seduta misti. Ubi Banca segna un progresso dell'1,02% a 3,35 euro, Bpm registra un progresso dello 0,67%, mentre Mediobanca chiude a 6,42 euro (+0,39%). Intesa Sanpaolo sale di un modesto 0,31% a 1,61 euro, mentre Banco Popolare perde lo 0,45%; Mps -0,48%; Unicredit -0,71%; Mediolanum cede il 2,03%.

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