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Altalena delle borse, riparte la corsa dello spread

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Continuano le tensioni sui mercati europei sulla scia dei timori legati al rischio contagio della crisi del debito greco e a un imminente default degli Stati Uniti, dove le trattative sull'aumento del tetto del debito sono in stallo. Intanto riparte la corsa dello spread. Le borse europee hanno ridotto le perdite e hanno chiuso contrastate. Piazza Affari, dopo una mattinata in altalena, in cui gli indici hanno oscillato fra il -1,4% dell'apertura e il +0,4%, è tornata al ribasso ma poi l'Ftse Mib ha chiuso sopra la parità a +0,34%. Una iniezione incoraggiante è arrivata da Wall Street, positiva grazie ai dati dei sussidi di disoccupazione Usa e ai dati immobiliari. Non ha invece rassicurato i mercati l'asta dei titoli di stato italiani, con il tesoro che ha collocato Btp per 6,2 miliardi con rendimenti in rialzo. E non si arresta la corsa dello spread di rendimento tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Il differenziale di rendimento vola a 331 punti dopo l'asta del Tesoro su Btp e CCteu. Oggi negli Usa c'è attesa per il voto della proposta repubblicana sul debito. Lo speaker della Camera, John Boehner, ha annunciato di aver rivisto il suo piano per aumentare il tetto del debito, che nella nuova versione prevederebbe 65 miliardi di dollari in più di tagli in 10 anni. La proposta impone un limite alla spesa di 917 miliardi di dollari in 10 anni. Il piano iniziale, secondo l'analisi del Congressional Budget Office, non avrebbe raggiunto l'obiettivo prevedendo una riduzione della spesa pubblica, nella sua prima fase, di soli 850 miliardi di dollari in 10 anni anziché 1.200 come promesso. Intanto 53 senatori - 51 democratici e due indipendenti - hanno scritto una lettera in cui annunciano che non voteranno il piano di Boehner. Il presidente Barack Obama ha minacciato il veto sul piano e la Casa Bianca ha messo in guardia sulle "catastrofiche" conseguenze se non sarà raggiunto un accordo entro il 2 agosto. La proposta dello speaker ha bisogno di 217 voti per passare ma l'ala estremista del partito repubblicano, il Tea Party, aveva gia' dichiarato inadeguata la prima proposta di Boehner e potrebbe dunque votare contro. Atene invece potrebbe non vendere l'intera quota detenuta nell'Opap, il monopolio statale sulle scommesse sportive. Il totocalcio greco è l'asset chiave nella lista delle privatizzazioni ma al contrario di quanto è stato concordato con Ue ed Fmi, ma il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, ha detto che il governo potrebbe non vendere la sua partecipazione perche' le risorse potrebbe essere reperite in altro modo. La quota detenuta dallo Stato nell'Opap e' del 34% e ha un valore di circa 1,17 miliardi di euro.

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