Oggi il verdetto sul gassificatore Enel
IlConsiglio di Stato tiene l'udienza sul ricorso presentato dall'Enel contro la decisione del Tar del Lazio che, a dicembre 2010, accogliendo il ricorso del Comune di Agrigento, ha annullato l'Autorizzazione Unica concessa a ottobre 2009 dalla Regione Siciliana. L'opera è considerata strategica dalla società elettrica, che stima 800 milioni di investimenti, 50 milioni di opere compensative per lo sviluppo del territorio e centinaia di posti di lavoro in ballo, 200 considerato anche l'indotto. Il progetto consiste nella realizzazione di un terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) nel Comune di Porto Empedocle, all'interno dell'area del Porto. È sviluppato da Enel, tramite la società di scopo Nuove Energie (90% Enel e 10% Gruppo Siderurgica Investimenti). Il terminal ha una capacità di 8 Miliardi di metri cubi/anno, con 2 serbatoi interrati da 160.000 m3 (unico progetto in Europa). La disputa fra Enel e comune di Agrigento riguarda il ruolo svolto dall'ente locale nel processo di autorizzazione del rigassificatore. A seguito del Decreto di Autorizzazione, il comune ha fatto ricorso al Tar del Lazio nel gennaio 2010 per l'annullamento del Decreto stesso adducendo, tra le diverse motivazioni, la mancata partecipazione del Comune di Agrigento alla Conferenza dei Servizi che ha deliberato per il rilascio dell'Autorizzazione Unica. Secondo i ricorrenti, il Comune avrebbe dovuto partecipare in quanto interessato dal passaggio del gasdotto di collegamento. Il 14 dicembre 2010 il Tar Lazio ha accolto il ricorso e ha annullato l'Autorizzazione Unica. Enel, attraverso Nuove Energie ha fatto ricorso al Consiglio di Stato poiché sostiene che il gasdotto di collegamento non attraversa il territorio del Comune di Agrigento. A favore del rigassificatore si sono schierati Confindustria e sindacati siciliani. Anche il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo ha sempre sostenuto il progetto. Recentemente ha evidenziato come «sarebbe molto grave che il sindaco di Agrigento insistesse con il ricorso, farebbe bene a ritirarlo, mi auguro che il buon senso prevalga. Al rigassificatore abbiamo creduto perché ci dà garanzie dal punto di vista dell'impatto ambientale e della sicurezza». Sul tema è intervenuto anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Domani (oggi ndr) è una giornata decisiva per il futuro del rigassificatore di Porto Empedocle, perché dalla decisione del Consiglio di Stato dipenderà il destino di questo investimento così importante. Speriamo di non ritrovarci di fronte ad una nuova puntata negativa dopo il caso scandaloso di Porto Tolle».