Mercato auto in affanno
Mentre Marchionne studia la «squadra» di manager che dovrà amministrare il colosso automobilistico Fiat-Chrysler, il gruppo italiano fa registrare una sostanziosa flessione nelle immatricolazioni sul mercato di giugno, -8,3% nell'Unione Europea per quanto riguarda le auto passeggeri. Si tratta di un dato complessivamente in linea con quello dell'intero comparto (-8,1%), che infatti lascia la quota di mercato Fiat sostanzialmente invariata, con un 7,3% che rappresenta la stessa «fetta» registrata sia un anno fa che nello scorso mese di maggio. In totale si parla di quasi 93mila immatricolazioni, un calo di circa 19 mila auto rispetto a giugno 2010. Numeri che però non fanno preoccupare il Lingotto: «I dati di quest'anno non sono del tutto confrontabili con quelli dell'anno scorso - chiariscono infatti da Torino - poiché allora erano presenti in gamma numerosi modelli ora usciti di produzione (Croma, Multipla, Ulysse, 600 e Punto Classic). Già nei prossimi mesi - continuano - il forte rinnovamento darà il suo contributo. Fiat Freemont è già stato ordinato da 13mila clienti in Europa, così come la nuova Lancia Ypsilon, che ha già raccolto oltre 13mila ordini». Alla cattiva performance della «casa madre» (considerato il primo semestre il calo sale al 12,7%), fanno da contraltare i buoni risultati ottenuti dalle «affiliate» Lancia e Alfa Romeo. La prima è avanzata di 2 punti percentuali, la seconda ha ottenuto un ottimo +22,8%, salendo a 12.821 immatricolazioni. Generalmente, come detto, è tutto il settore a soffrire. A mancare all'appello, nell'ultimo mese, sono state ben 1.233.298 unità di auto vendute nella Ue. Calano le immatricolazioni in Italia (-13.1%), Regno Unito (-7,1) e Spagna (-26.8), mentre va in controtendenza la Germania (+10,5). A pagare questa flessione sono tutte le case automobilistiche, in particolare le francesi Peugeot-Citroen e Renault. Le uniche a guadagnare in un contesto difficile sono Ford (+1,2%) e Bmw (+2,6). Nonostante le cattive notizie arrivate dal mercato, la Borsa di Milano non è stata severa con Fiat, in saldo positivo di quasi un punto percentuale. Gli operatori, probabilmente, avranno tenuto in maggiore considerazione le voci provenienti dagli Stati Uniti riguardo gli ultimi «movimenti» di Sergio Marchionne. Secondo quanto riferisce l'autorevole Wall Street Journal, il manager italo-canadese starebbe lavorando alla «fusione formale» con la controllata Chrysler per creare un gruppo che sia in grado di competere con i colossi del settore: Gm, Toyota e Volkswagen. L'obiettivo è creare una direzione unificata delle due case, laddove ognuna conta al momento circa 25 dirigenti. Messi insieme i due gruppi hanno prodotto lo scorso anno quasi 3.6 milioni tra auto e veicoli commerciali, con un fatturato superiore a 81 miliardi di dollari. Sempre secondo il Wall Street Journal, i dettagli dell'unificazione del management dovrebbero essere discussi il prossimo 26 luglio e, forse già entro una decina di giorni, potrebbero arrivare i primi annunci ufficiali.