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Wind pronta a crescere in Italia

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ValerioMaccari Wind è disponibile a giocare un ruolo nell'eventuale consolidamento del mercato italiano delle tlc. E nonostante non ci sia ancora nulla di concreto, è «aperta all'integrazione con grandi gruppi come Fastweb, 3 e Tiscali e interessata a tutte le piccole società sul mercato». Parola del magnate egiziano delle telecomunicazioni Naguiib Sawiris. Che – in occasione del conferimento dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della «Stella della Solidarietà italiana», riservata dalla presidenza della Repubblica agli imprenditori stranieri distintisi in Italia – rassicura sull'impegno di Wind nel nostro Paese. In particolare, Sawiris ha garantito che il recente matrimonio di Wind con il gigante russo VimpelCom, avvenuto a marzo, non ha diminuito l'importanza del nostro mercato per l'operatore telefonico. «La nostra posizione non è mutata», ha spiegato il fondatore di Orascom ed ex proprietario di maggioranza di Wind. «Abbiamo tre seggi nel Cda di Vimpelcom e vogliamo mantenere costante il nostro focus sull'Italia, un paese dove ho trovato onestà, integrità e trasparenza». Sawiris auspica anzi «un maggior consolidamento», visto che «Wind è la società meglio preparata per farlo. Per questo stiamo guardando a tutte le società di cui si parla», ha detto, con evidente riferimento alle voci che vedono Wind interessata a Fasteweb, 3 e Tiscali. «Con loro ci sono possibili sinergie, ma ancora non c'è nulla di concreto, per cui è ancora presto per parlarne. Del resto, qualsiasi trattativa dipende da tutte le parti in gioco». Sawiris invita alla prudenza anche sulla questione delle frequenze per la banda larga. Il Governo prevede infatti di metterle in asta già a settembre, un momento che l'imprenditore egiziano ritiene non ideale. «Il Governo vuole fare cassa», ha detto, «ma ritengo che a settembre non arriverebbero i proventi che si potrebbero sperare: le aziende dipendono dalle banche, e per le banche questo non è un buon periodo, vista la turbolenza dei mercati causata dalla crisi greca e dai problemi della Spagna». Ad ogni modo, se «il ministro delle Finanze decidesse comunque di indire il bando», suggerisce Sawiris, «dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di pagamenti a rate, dilazionati nel tempo, che consentirebbero alle aziende di rientrare degli investimenti. Molte aziende sono in una situazione di debito. Parlo per Wind - ha precisato – e non per Telecom Italia. Anche se, a giudicare dall'andamento del titolo in Borsa, non credo che stia meglio di noi».

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