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Le banche italiane superano gli stress test

Una filiale del gruppo Intesa San Paolo con sede a Roma

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Le cinque banche italiane coinvolte negli stress test europei hanno superato l'esame. Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Banco popolare e Ubi banca hanno passato la prova per valutare la resistenza degli istituti di credito in caso di scenari economici negativi. Intesa Sanpaolo si aggiudica il titolo di "prima della classe" all'esame degli stress test, superato comunque positivamente da tutte e cinque le banche italiane coinvolte. In caso di choc severi sui mercati, i cinque maggiori istituti italiani manterranno un livello di Core Tier 1 ampiamente superiore al minimo del 5% previsto. In particolare, nello scenario avverso ipotizzato, Intesa Sanpaolo avrebbe a fine 2012 un Core Tier 1 all'8,9%, Ubi Banca al 7,4%, UniCredit al 6,7%, Mps al 6,3% e il Banco Popolare al 5,7%. "I risultati degli stress test europei confermano che le banche italiane hanno margini sufficienti per assorbire ulteriori peggioramenti delle condizioni di mercato grazie alla loro prevalente natura di banche radicate nell'economia reale e sul territorio", ha commentato il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni in conferenza stampa a palazzo Koch. Chiara la soddisfazione della Banca d'Italia. I test condotti hanno "confermato l'adeguatezza della capitalizzazione delle banche italiane e la capacità di assorbire l'impatto di un ulteriore deterioramento delle attuali condizioni macroeconomiche e di mercato", ha rilevato Via Nazionale con un comunicato di commento ai risultati delle simulazioni, superate "con ampia margini" da tutte le italiane coinvolte.   "L'Italia si impegna a salvaguardare la stabilità finanziaria e a contribuire ad ulteriori miglioramenti della capacità di resistenza del settore bancario, considerando tali aspetti parti integranti della strategia comunitaria": è il commento del Tesoro ai risultati degli stress test.  Nella nota, si legge che "il Governo italiano prende atto e accetta i risultati dell'esercizio di verifica dell'adeguatezza patrimoniale delle banche europee rispetto a possibili situazioni macroeconomiche avverse (stress test) condotto nell'Unione europea dalle autorità di vigilanza nazionali e dall'Autorità bancaria europea (EBA), in stretto coordinamento con la Banca Centrale Europea, il Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB) e la Commissione Ue". Il Governo italiano, prosegue la nota, "apprezza il miglioramento della trasparenza che è stato raggiunto con la pubblicazione dei risultati e nella comunicazione del livello di esposizione al debito sovrano da parte dei gruppi bancari partecipanti. Azioni decise, mirate a fronteggiare la percezione di debolezza del settore bancario europeo avvertita dagli investitori, rappresentano una parte importante della complessiva risposta alla crisi, come sostenuto anche dal Consiglio Europeo.  In tale ambito, l'obiettivo dello stress test, realizzato nell'Unione Europea per il periodo 2011-2012, a cui hanno partecipato 91 banche, è quello di misurare la capacità di resistenza del sistema bancario europeo agli shock avversi". Sono otto su novanta le banche europee che non hanno passato gli stress test. Lo fa sapere l'Eba, l'Autorità bancaria europea, specificando che si tratta di 5 banche spagnole, 2 greche e una austriaca. Intanto la Bafin, l'autorità regolatrice del mercato tedesca fa sapere che una banca tedesca su 13 non ha passato gli stress test. Dall'elenco delle 12 banche tedesche citate manca Helaba. Tutte e 5 le banche italiane sono state promosse e così le 4 banche francesi.  

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