Piazza Affari crolla poi recupera
Berlusconi: dobbiamo restare uniti
Dopo il crollo di ieri un altro avvio choc per la borsa di Milano che prima cede oltre quattro punti percentuali, poi recupera e torna addirittura in positivo. La seduta di Piazza Affari registra un +0,81 per il Ftse Mib mentre si fa sempre più convinto il rimbalzo del comparto bancario, che prova a tirare il fiato dopo due sedute nere. E per Intesa Sanpaolo e Unicredit il volume degli scambi è vertiginoso. Ripiombati indietro, fino ai livelli più bui della crisi toccati a inizio 2009, tutti i titoli salgono più della media: corre Unicredit, che balza del 5,2% a 1,21 euro con 630 milioni di pezzi passati di mano, il doppio della media dell'ultimo mese e pari al 3,2% del capitale. A ruota Intesa Sanpaolo, ieri maglia nera, con +3,15% a 1,57 euro per azione: in questo caso sono stati scambiati finora più di 315 milioni di titoli. Balzo anche per Ubi Banca, che si risolleva dai minimi storici con un +5,63% a 3,67 euro, cosi' come Bpm (+3,83% a 1,49 euro). Brillante Mps (+4,06% a 0,51 euro), su il Banco Popolare (+2,04%) e Mediobanca (+1,46%). Il settore, con il suo forte peso, trascina con sé gli indici e Milano si conferma la migliore in Europa (Ftse Mib +0,93%). A influire sull'andamento dei mercati, dove rimbalzavano indiscrezioni che prevedevano problemi per l'asta di Bot di oggi, anche le rassicurazioni del Ministro Giulio Tremonti da Bruxelles ("Sto andando a Roma per chiudere il bilancio dello Stato") nonché la posizione di Bankitalia: secondo quanto riporta Reuters, infatti, per Via Nazionale le notizie su possibili problemi per l'asta di Bot di oggi, sarebbero "assolutamente infondate". Il brusco ridimensionamento della caduta di Milano avviene dopo che la penisola è riuscita a piazzare sul mercato Bot a un anno di scadenza per 6,75 miliardi di euro, e pur subendo un netto aumento dei rendimenti, dopo le tensioni che negli ultimi giorni circondano il paese, ha visto la domanda superare di 1,55 volte l'offerta. A seguito delle comunicazioni sull'asta, a Milano il Footsie-Mib riduce i cali e fluttua attorno alla parità, con tentativi di recupero, laddove in mattinata gli indici erano arrivati a ribassare di oltre il 4,5 per cento. Secondo gli operatori si tratta di un rimbalzo tecnico che segue l'ondata di panic selling che ieri e questa mattina ha investito il nostro listino. Ieri non erano valsi a nulla i richiami alla fiducia dei ministri delle finanze e l'unico messaggio ascoltato era: "Vendete Italia". L'asta dei Bot, chiusa con un calo della domanda e rendimenti, saliti al 3,67% dal 2,147% precedente, è "forse andata meno peggio del previsto" ma poco significativa. Secondo gli osservatori l'iper reazione del mercato si va esaurendo ma "sembra una fase di breve periodo perché le vendite non sono esaurite". I rendimenti al 3,67% dei Bot annuali per 6,75 miliardi assegnati oggi in asta (con scadenza 16 luglio 2012) rappresentano i massimi dal 2008 con un incremento dell'1,523% rispetto all'asta precedente. In particolare, secondo quanto comunica il Tesoro, su 6,75 miliardi di euro offerti sono stati richiesti titoli per 10,4 miliardi di euro. Dopo il record di 348 punti toccato in mattinata continua la discesa dello spread fra Btp e Bund che, secondo il sito di Bloomberg attualmente è pari a 312 punti. Rispetto all'apertura l'aumento resta del 3,9%. Tonfo delle borse asiatiche in chiusura a causa degli attacchi speculativi a Italia e Spagna, che hanno trascinato nella polvere le piazze europee e Wall Street, e di un report di Moody's fortemente critico sulla trasparenza contabile delle aziende cinesi. Tokyo perde l'1,43%, Hong Kong cede il 2,19%, Shanghai arretra dell'1,7%, Seul lascia sul terreno il 2,2%.