Prove di speculazione sull'Italia

Iveterani del Tesoro raccontano che l'unico grafico che Ciampi tenesse costantemente sotto controllo, durante la sua permanenza al ministero per tenere a galla il sistema Italia sconquassato da Tangentopoli, era quello che delineava lo scostamento tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli di Berlino. Monitorare l'ormai popolare «spread» serve a capire dove si stanno muovendo i grandi flussi di capitale. Quelli che ormai possono spostarsi con un solo bottone in ogni parte del mondo e piegare le difese economiche di interi Paese. Ieri lo stesso grafico, come ormai avviene da qualche giorno, ha registrato una divaricazione ampia, la più ampia mai registrata tra titoli italiani e tedeschi dalla nascita dell'euro: 226 punti base. In parole povere per stimolare gli investitori a sottoscrivere titoli italiani ieri bisognava garantire loro il 2,26% in più rispetto a un analogo titolo tedesco. Un indicatore inequovocabile del fatto che il rischio contagio della crisi del debito nell'eurozona è molto più elevato di quanto si immagini. La speculazione sta provando a lucrare il rischio di un default italiano, lontano e difficile, ma che se concretizzato metterebbe in discussione l'intero apparato dell'euro. Così fin dalla mattina ieri la pressione sui Btp ha cominciato a lievitare verso il record. Stessa sorte è toccata ai titoli di Stato della Spagna, anche se poi Madrid è riuscita a superare senza traumi un'asta da 3 miliardi di euro. Il rendimento dei Btp decennali è salito al 5,19%, dopo che ieri aveva superato la soglia del 5% per la prima volta dal 2008, per poi rallentare riportando lo spread attorno a quota 215 punti. E se Trichet ha promosso le misure prese dall'Italia con la manovra dichiarando che «sono buone, vanno nella giusta direzione», il mercato vede il BelPaese tra le possibili vittime della crisi del debito perché se i tassi resteranno così elevati ci saranno da pagare quasi 10 miliardi di interessi extra. Un disastro in un momento nel quale i sacrifici chiesti agli italiani con la nuova manovra sono stati mal digeriti.