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Bollette più trasparenti

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FilippoCaleri f.caleri@iltempo Prezzi dell'energia che continuano a essere in Italia i più alti d'Europa e famiglie che firmano contratti di passaggio al mercato liberalizzato a loro insaputa. Il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni, nella sua prima Relazione annuale al Parlamento mette al centro delle sue attenzione i consumatori, per i quali «ci vogliono anche bollette più chiare e trasparenti e la possibilità di tornare sotto tutela dopo essere passati al mercato libero». Ma non manca di evidenziare le difficoltà del settore a monte, con la necessità imprescindibile di infrastrutture per il gas, senza le quali l'Italia «sarà condannata a diventare una provincia» e di interconnessioni elettriche. Il capitolo prezzi mostra una situazione molto articolata in Italia. Se la bolletta elettrica di piccole e medie imprese è senza dubbio più alta della media europea (+26% per una delle fasce più rappresentative di consumo), su quella delle famiglie occorre fare una distinzione in base proprio ai consumi. Nella fascia di bassi consumi, dove si concentra il 60% dei nuclei familiari, il prezzo è inferiore del 12% rispetto alla media europea: in quella a consumi più elevati, invece, le tariffe sono maggiori, sempre del 12%. Per quanto riguarda il gas, invece, molto dipende dalle imposte: al netto di queste, infatti, i prezzi sono in linea con l'Europa, mentre al lordo sono nettamente superiori alla media. Far scendere l'esborso per le famiglie, in ogni caso, è prioritario, ma non è l'unico passo da compiere. Bortoni, incassando il plauso delle associazioni dei consumatori, ha infatti ribadito la necessità di bollette più chiare e trasparenti e ha puntato il dito sui contratti non richiesti: si tratta, ha spiegato, di «una patologia» e «di un fenomeno particolarmente odioso perchè più di altri contiene un esplicito elemento di malafede e fraudolenza». Aziende e consumatori, quindi, dovrebbero trovare una soluzione insieme all'Autorità, altrimenti sarà proprio l'organismo di controllo ad affrontare il problema «con gli altri mezzi a disposizione». L'Autorità si è concentrata in particolare sul gas, avvertendo che «senza infrastrutture l'Italia sarà condannata a diventare una «provincia» del gas e non un Paese-snodo che assume un ruolo cruciale nel nuovo contesto sovranazionale».

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