L'Europa bacchetta Moody's
LeonardoVentura Levata di scudi generale in Europa contro le agenzie di rating dopo il brutale declassamento a spazzatura dei titoli di Stato del Portogallo da parte di Moody's. «In assenza di fatti nuovi sull'economia portoghese che potrebbero giustificare la nuova valutazione, le decisioni di martedì scorso di un'agenzia di rating non danno maggiore chiarezza, anzi aggiungono un elemento speculativo alla situazione», ha affermato con forza da Strasburgo il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. «Con tutto il rispetto per quella specifica agenzia di rating le nostre istituzioni conoscono un pò meglio il Portogallo», ha sottolineato. E da Bruxelles il portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn, ha rincarato la dose. «La decisione di Moody's sul Portogallo, che ci risulta particolarmente sgradita ed eccessiva, è basata su uno scenario ipotetico e non sull'analisi economica che la Ue e le altre istituzioni fanno puntualmente», ha detto. «Questa decisione dell'agenzia contrasta con la nuova partenza del Paese che ha avviato un programma di contrasto del deficit che va anche al di là di quanto richiesto». Drastico il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che chiede di «rompere l'oligopolio» delle tre agenzie Usa di rating e «metter fine al loro dominio» sui mercati. Il potere sui mercati finanziari delle tre grandi sorelle americane, ossia Standard & Poor's, Moody's e Fitch, potrebbe anche essere ridimensionato in futuro da un'agenzia di rating europea. «Il settore è dominato da tre attori ed è strano che non ci sia nemmeno un'agenzia europea. Ci sono elementi per la creazione di un'agenzia che viene dall'Europa», ha sottolineato Barroso. La mossa di Moody's ha naturalmente portato scompiglio sui mercati obbligazionari. Lo spread tra i bond portoghesi a dieci anni e il corrispettivo bund tedesco è volato al record storico di 1.012 punti, con l'interesse sul bond portoghese schizzato al 13,09%. Di riflesso si sono impennati anche gli spread di Italia e Spagna. Il rendimento dei Btp decennali ha superato il 5% (5,12%) con la forbice Btp-Bund in allargamento di 21 punti base a 219 punti. Il tasso dei titoli di Stato della Spagna è salito al 5,61% con lo spread rispetto al Bund a 269 punti. Conseguente pioggia di vendite poi sulle Borse di Milano (-2,44%), Madrid (-1,22%) e Lisbona (-2,65%). Londra (-0,35%), Parigi (-0,44%) e Francoforte (-0,11%) sono riuscite invece a contenere i danni. Sul fronte cambi va giù l'euro, che cala a 1,4320 dollari da 1,4430 segnato in chiusura a New York ieri sera.