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Parmalat al giro di boa, Bondi esce

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Parmalat

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Si chiude un capitolo e se ne apre un altro. In Parmalat lo spartiacque sarà l'assemblea ordinaria e straordinaria di oggi che sancirà la fine dell'era targata Enrico Bondi - che ha fatto risorgere il gruppo dalle ceneri del crac di Calisto Tanzi - e al tempo stesso segnerà l'inizio di una nuova epoca, quella dei francesi di Lactalis. Il tutto mentre il mercato si interroga su chi sarà il nuovo amministratore delegato che guiderà il gruppo di Collecchio sotto l'egida della famiglia Besnier. E così gli azionisti di Parmalat si sono dati appuntamento in terza convocazione alle 16 di oggi nella sede dell'Unione parmense degli industriali, a Palazzo Soragna, per rinnovare i vertici del gruppo oltre che per approvare il bilancio, modificare lo statuto e dare l'ok all'emissione di azioni gratuite decisa dal Cda al momento dell'approvazione dei conti. Il colosso transalpino in attesa del termine dell'Opa da 2,6 euro per azione (l'8 luglio), si presenterà al voto col 28,94% del capitale. In sala è atteso quasi il 50% della compagine azionaria e dovrà decidere quale delle tre liste in corsa guiderà Parmalat: oltre a quella di Lactalis, ci sono quelle di Assogestioni e dei fondi esteri (Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie). I francesi dovrebbero conquistare la maggioranza del board (9 posti su 10). La lista di Assogestioni punterebbe a catalizzare il 14-18% dei voti. Alla presidenza della Parmalat made in France dovrebbe andare Francesco Tatò, mentre con l'insediamento del nuovo cda verranno distribuite le deleghe. Potrebbe salire sulla tolda di comando il presidente di Lactalis Italia e direttore generale di Groupe Lactalis, Antonio Sala. Tra gli altri nomi candidati dai francesi ci sono il commercialista Marco Reboa (indipendente), Riccardo Zingales (indipendente), Francesco Gatti, Daniel Jaouen, Marco Jesi (indipendente) e Ferdinando Grimaldi Gualtieri (indipendente). Sotto i riflettori dei soci ci sarà anche il prezzo dell'Opa di Lactalis, che il Cda in carica di Parmalat ha già bocciato. A Bondi resterà l'incarico di commissario straordinario della Parmalat dell'era Tanzi, ovvero di quelle società ancora sotto commissariamento (dal dicembre del 2003).

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