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Buste paga ferme crescono meno dell'inflazione

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Unacalma piatta che si riflette anche su base annua, con le retribuzioni che in 12 mesi crescono dell'1,8%, un aumento troppo debole per agganciare l'inflazione, salita nello stesso mese al 2,6%. Un divario così forte tra l'andamento degli stipendi e quello del caro vita non si vedeva da oltre tre anni, ovvero dal gennaio del 2008. Dal monitoraggio dell'Istat sui salari emerge anche come siano ancora 4,5 milioni i dipendenti che aspettano il rinnovo del contratto, con tempi di attesa che diventano sempre più lunghi. Il fronte retribuzioni resta, quindi, freddo, anzi i segnali di staticità si rafforzano: rispetto ad aprile la variazione congiunturale da quasi inesistente (+0,1%) diventa nulla (0,0%), mentre sul piano tendenziale l'Istat certifica una piena stabilità (+1,8% ad aprile e a maggio). È così da nove mesi che i salari non riescono ad affacciarsi sopra l'inflazione. L'aumento medio, però, nasconde le forti oscillazioni che si riscontrano passando da un settore all'altro. Si va dai netti rialzi annui registrati da tessile (4,1%) e militari-difesa (4,0%), ai modesti aumenti di ministeri, scuola, regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi).

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