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Alla Grecia servono altri 110 miliardi

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Èquanto ha spiegato il premier greco George Papandreou al termine del vertice Ue a Bruxelles. «Il valore sarà simile a quello del primo salvataggio» ha detto parlando alla stampa al termine del Consiglio europeo. «Abbiamo il sostegno dei nostri partner perché loro riconoscono i sacrifici che sta facendo la popolazione greca - ha aggiunto - Stiamo facendo tutto il possibile per rimettere ordine in casa nostra». Quanto all'ipotesi di un'uscita di Atene dall'euro, il premier ha risposto secco: porterebbe «al default immediato». «Il senso di responsabilità nazionale sarà alla base del voto del Parlamento» ha assicurato Papandreou. Anche perché se si verificasse questa eventualità « il settore sanitario sprofonderebbe in crisi, il sistema pensionistico crollerebbe dell'80% e non saremmo più in grado di pagare i salari del settore pubblico» ha spiegato Papandreou. Il nuovo piano, come anche la quinta tranche del primo salvataggio internazionale (12 mld di euro), non sono un assegno in bianco, ma saranno condizionati ad un pacchetto di austerity che Atene dovrà approvare entro la prossima settimana, pari a 28,4 mld di euro, tra aumento della pressione fiscale e tagli della spesa pubblica. Secondo fonti Ue, le risorse del salvataggio verranno reperite attraverso il rinnovo volontario della scadenza dei bond da parte degli investitori privati (30 mld), dalla vendita di asset pubblici (altri 30 mld) e da nuovi prestiti Ue-Fmi. L'accordo finale sul nuovo pacchetto di aiuti dovrebbe arrivare all'Ecofin di luglio. «I Paesi dell'Eurozona non hanno scelta, devono guadagnare tempo e cercare una soluzione alla crisi del debito greco» ha detto il cancelliere della Germania Angela Merkel intervistata da Ard Tv. La Grecia ha un elevatissimo livello di indebitamento e non ha la necessaria forza economica - ha spiegato - ma a chi dice semplicisticamente che dovrebbe essere lasciata a se stessa io rispondo che dobbiamo necessariamente considerare gli effetti collaterali che ne sortirebbero».

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