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Società pubbliche nel mirino di Moody's

L'home page del sito italiano dell'agenzia di rating Moody's

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Dopo il rating dell'Italia anche quello di alcune fra le più importanti società a partecipazione pubblica - Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna - finisce sotto la lente dell'agenzia di rating Moody's che le ha poste sotto osservazione per un possibile declassamento. Le due mosse dell'agenzia americana sono strettamente legate l'una all'altra e la seconda è la diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell'Italia di venerdì scorso. I mercati hanno reagito negativamente all'avvertimento di Moody's sul debito italiano e oggi Piazza Affari ha lasciato sul terreno un sostanzioso 2%. Gli occhi sono puntati adesso all'apertura della Borsa e all'andamento dei titoli delle società poste sotto osservazione. Tra le ragioni che avevano spinto l'agenzia di rating, a circa un mese di distanza da Standard & Poor's, a mettere il Paese in guardia per un possibile declassamento erano legate alle debolezze strutturali dell'Italia, al probabile aumento dei tassi di interesse e ai rischi collegati all'attuazione del piano di consolidamento dei conti. Anche la seconda agenzia internazionale S&P, lo scorso 20 maggio aveva tagliato da stabile a negativo l'outlook sul debito dell'Italia, citando le attuali deboli prospettive di crescita e l'incerto impegno politico per attuare riforme che stimolino la produttività. Oltre che sulle caratteristiche specifiche di ogni società, nella propria valutazione Moody's, "si concentrerà sui singoli profili di liquidità e sull'esposizione al contesto macroeconomico italiano".   In particolare, i rating posti sotto la lente sono quello a lungo termine A2 di Enel e le sue controllate garantite Enel Finance International N.V. e Enel Investment Holding B.V., e per Enel Finance International anche il rating a breve termine. Il rating Aa3 a lungo termine e il rating A1 di Eni Lasmo (Usa). E ancora, il rating A3 a lungo termine di Finmeccanica e quello Aa2 a lungo termine di Poste oltre al bond da 750 milioni garantito dal governo. Sotto osservazione anche il rating a lungo termine A2 e il P-1 a breve termine di Terna.  

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