Valerio Maccari Il processo riformatore dell'Italia si è arrestato.
Eadesso, senza concorrenza, «è a rischio la vitalità – già compromessa – del sistema economico». È un'Italia bloccata, quella che emerge dalla Relazione annuale dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. «Le liberalizzazioni – spiega il presidente di Antitrust Antonio Catricalà - sono scivolate via dall'agenda politica. E il primo disegno di legge sulla concorrenza non ha mai visto la luce». La vittoria del sì al referendum ha ulteriormente peggiorato le cose, «portandosi via la liberalizzazione degli altri servizi pubblici locali». E adesso Catricalà ammonisce contro l'occupazione politica: il risultato del referendum, spiega, «non può interpretarsi come una legittimazione del potere politico locale a occupare definitivamente con le municipalizzate tutte le aree economiche». E indica come via obbligata il ricorso al mercato in caso di inefficienze o sprechi. Prioritario intervenire a favore della concorrenza soprattutto per «ferrovie, gestioni autostradali e aeroportuali, governance bancaria e assicurativa». Nel mirino le polizze Rc Auto, i cui premi nel 2010 sono cresciuti anche del 35% per le moto e del 25% per le auto. Poi, il settore bancario: l'Antitrust, spiega Catricalà, «ha accettato gli impegni di Abi e Consorzio Bancomat per la riduzione – fino al 36% - delle commissioni interbancarie». Gli impegni prevedevano che il risparmio ottenuto – circa 500 milioni nel quadriennio 2007-2010 – si traducesse in benefici per i clienti. E adesso si avvierà un'indagine conoscitiva per verificare «gli effetti delle riduzioni allo sportello». Si sta inoltre indagando su istituti bancari «sospettati di subordinare la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vitalizie particolarmente costose». In tutto le sanzioni comminate nei primi sei mesi del 2011, riepiloga Catricalà, all'ultima relazione da presidente di Agcm, ammontano a 225 milioni di euro: 25 per la tutela dei consumatori, e 200 per la tutela della concorrenza. Sanzionati tre cartelli: sui prezzi del Gpl in bombole, fra le imprese internazionali di cosmetica e tra i principali spedizionieri. Multa di 6 milioni anche per Mastercard e un gruppo di banche, colpevoli di intese anti-concorrenza. Sul fronte dei prezzi, dice Catricalà, «nel periodo 2006-2010 i nostri interventi in quattro settori hanno generato risparmi per oltre un miliardo: 73 milioni sono riconducibili alle nostre indagini sulla vendita di farmaci da banco; 130 milioni al procedimento sulla pasta; 280 milioni alle istruttorie sul latte in polvere per l'infanzia; 530 milioni all'inchiesta sul gasdotto tunisino». Catricalà ha concluso invocando una legge che ridefinisca i diritti della proprietà intellettuale, «incoraggiando la cooperazione tra i titolari dell'esclusiva e i fornitori di servizi innovativi». Anche per porre un termine allo «squilibrio oggettivo» tra il valore che gli editori on line generano per il sistema internet e i magri «ricavi che sono in grado di percepire».