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Fs riparte ad alta velocità

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ValerioMaccari Investimenti per 27 miliardi in cinque anni, nuovi treni, nuove stazioni e un'alta velocità ancora più rapida, per collegare Roma a Milano in 2 ore e 20. Ferrovie dello Stato presenta il piano industriale 2011-2015, e conferma la volontà di rilancio di un'azienda ormai quasi del tutto risanata. «In meno di cinque anni abbiamo recuperato un disavanzo di oltre 2,2 miliardi”, rivendica l'Ad del Gruppo Mauro Moretti. I dati di bilancio 2010 confermano il buon momento: utile netto 2010 a 129 milioni di euro, in crescita del 139% e terzo positivo consecutivo; e costi operativi a -128 milioni sul 2009. Previsto lo sfondamento, nel 2015, della soglia dei 10 miliardi di ricavi. Un vero e proprio «momento di svolta», come commenta in apertura della presentazione del piano il presidente del gruppo, Lamberto Cardia. «Il risanamento ancora non è ultimato», chiarisce Moretti, «ma abbiamo posto le basi per farlo nei prossimi 5 anni. Nel frattempo siamo riusciti a trasformare quello che per decenni è stato un carrozzone statale brucia-ricchezza in una realtà capace di generare profitti». D'accordo anche il ministro Giulio Tremonti che, in un messaggio indirizzato a FS sottolinea che «le Ferrovie dello Stato non sono più una passività, ma una realtà positiva per il bilancio dello Stato e per chi ha il dovere di amministrarlo». E adesso Ferrovie punta al consolidamento economico e a una progressiva espansione sul mercato internazionale nell'ambito – auspica Moretti in polemica con le chiusure francesi – «di un vero single market europeo». Nel farlo cambia nome (aggiungendo l'aggettivo «italiane») e prepara un piano sostenibile di investimenti e razionalizzazioni. Partendo dall'abbattimento dei costi operativi di ulteriori 300 milioni, con un'incidenza sul fatturato entro il 74%. Poi investimenti nell'ammodernamento della flotta (in arrivo i 6 nuovi treni Etr 1000, da 360 km/h) e delle infrastrutture: il gruppo prevede di eseguire interventi per 20,5 miliardi sulla rete, di cui 17 su quella convenzionale e il restante su quella per l'alta velocità. Saranno completate, entro il 2015, le nuove stazioni dell'alta velocità: Torino Porta Susa, Bologna Centrale, Firenze Belfiore, Napoli Afragola, Reggio Emilia e Vesuvio Est. La Tiburtina sarà operativa già da ottobre. Ferrovie punterà molto sullo sviluppo di un'offerta ad hoc, con specializzazione dei servizi e della flotta, per le quattro grandi aree metropolitane: Roma, Napoli, Milano e quadrilatero Veneto. E anche sullo sviluppo della filiera merci-logistica, raggiungendo il break even già nel 2013. Il piano annuncia anche la ricapitalizzazione della controllata Trenitalia, con un aumento cash di circa 900 milioni di euro, «per riequilibrare», specifica Moretti, «la situazione patrimoniale. Sono risorse interne al gruppo, lo Stato non ha messo un soldo». Per trovare finanziamenti per gli investimenti, Ferrovie si rivolge altrove. Innanzitutto mettendo a reddito anche il patrimonio no core. «Non cediamo la parte strumentale del patrimonio, metteremo in valorizzazione gli immobili che non sono legati a una specifica missione delle diverse società del gruppo. Stiamo studiando un fondo immobiliare». E dal 2012, annuncia Moretti, ci sarà un'altra novità: l'apertura ai capitali privati negli investimenti. «Per gennaio sarà pronto il primo schema di emissione del bond da 3-5 miliardi di cui la gran parte andrà agli investimenti in infrastrutture per l'alta velocità. Non sarà destinato alla ristrutturazione del debito».

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