Finmeccanica: inizia l'era Orsi
Il neo amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, non ha potuto tirarsi indietro dalla consueta conferenza stampa in occasione del salone dell'aerospazio e difesa, quest'anno a Le Bourget (Parigi). Ha esordito dicendo che i giorni trascorsi dalla sua nomina, nel maggio scorso, "non so se siano stati sufficienti". Di certo, Orsi sa benissimo dove Finmeccanica deve "essere presente in futuro, passare da una situazione confortevole nei nostri mercati domestici", cioè Italia, Gran Bretagna e Usa, a "catturare i mercati ad alto potenziale", cioè India, Cina, Russia, Medio Oriente, Brasile e Turchia da cui la holding si aspetta che fra il 2011 e il 2015 un aumento di ordini di circa il 20%. Nel 2011 da questi mercati sono previsti ordini per 10 miliardi. L'Italia resta comunque la piattaforma per la crescita internazionale. La parola chiave è "concorrenzialità". L'incontro con i giornalisti è stato aperto dal presidente Pier Francesco Guarguaglini, che ha indicato fra i mercati emergenti "in primis l'Asia, meno colpita dalla crisi e che sta guidando la ripresa economica", Paesi che destinano un budget elevato alla Difesa (+90% la Russia e +50,8% la Cina fra il 2010 e il 2015). Poi, ha indicato le stime di Finmeccanica di ricavi per 2011 e 2012, in media 18,3-19 miliardi l'anno per il 49% dal resto del mondo (esclusi i mercati domestici Italia, Gran Bretagna, Usa) e degli ordini oltre 20 miliardi l'anno di cui il 51% dal resto del mondo. Nel 2010 il fatturato era stato di 18,7 miliardi e gli ordini per 22,5 miliardi. Per Orsi, la strategia si basa su cinque punti: cercare l'eccellenza durevole nelle tecnologie e prodotti competitivi nei prossimi 20 anni, perseguire l'efficienza industriale e la forza finanziaria, raggiungere una crescita stabile nei mercati internazionali dove Finmeccanica è presente, migliorare il livello di servizio al cliente e la fidelizzazione, trasferire un'eredità di eccellenza, facendo crescere una nuova giovane generazione multinazionale. "Finmeccanica ha una sua strategia che è fatta dalle strategie di tutte le aziende e che ora deve essere unitaria». Quindi, bisogna «identificare le sinergie e non puntare quattro volte tutte allo stesso target, sviluppare un approccio coordinato per i fondi nazionali per ricerca e sviluppo». Orsi ha ribadito quanto detto di recente da Guarguaglini, e cioè che Finmeccanica «dà un contributo al Tesoro da 4 miliardi, generiamo denaro per il Paese e chiediamo supporto alle nostre attività». L'a.d. ha parlato dei nuovi prodotti presentati al salone "che non devono essere solo per il mercato nazionale, dobbiamo migliorare in questo campo, accelerare i tempi di progettazione ed essere migliori della concorrenza". Parlando dei "nostri partner russi" di Sukhoi nell'aereo Superjet 100, "ci hanno chiesto un ordine in Italia ma non abbiamo potuto catturare Alitalia, purtroppo, ma un'altra compagnia potrebbe arrivare".