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Difesa made in Italy in vetrina a Parigi

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dall'inviatoa PARIGI Filippo Caleri Il made in Italy nelle tecnologie per la difesa si mette in mostra al salone dell'Aeronautica di Parigi. Nel campo di aviazione dell'aeroporto di Le Bourget, la Finmeccanica si confronta con le grandi case internazionali che si contendono un mercato miliardario. E tra le decine di stand che presentano aerei e tecnologie passano interessati uniformi militari da ogni parte del mondo. Un mercato, quello della difesa, che il gruppo di Piazza Montegrappa continua a presidiare con nuove offerte. Come l'ultimo arrivato, il Twr-s, acronimo di Through the wall radar. E che è nient'altro che un radar portatile che consente di vedere attraverso i muri. Attenzione non si tratta della riedizione degli occhiali a raggi x che hanno entusiasmato milioni di giovani qualche anno fa, convinti di poter oltrepassare i limiti fisici degli oggetti. No, qui si parla di una scatola dal peso non superiore a tre chili sul quale campeggia un grosso schermo. Appoggiato ai muri percepisce la frequenza di pulsazione dello sterno di un uomo in un raggio di 15 metri. Un sistema che, se adottato dalla protezione civile, consente di individuare i sopravvissuti intrappolati in un edificio in fiamme. L'operatore che soccorre un ferito sa dove andare e come muoversi, ad esempio, in una stanza invasa dal fumo. Ma lo stesso strumento che il presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, ha illustrato e spiegato al ministro della difesa, Ignazio La Russa, in visita ieri a Parigi, può avere anche un utilizzo militare. Le forze di pronto intervento possono conoscere il dettaglio e la posizione di terroristi o sequestratori di ostaggi chiusi in una stanza. Un esempio di hi-tech sviluppato integralmente da intelligenze italiane arruolate dalla Selex Sistemi integrati, la stessa società che, sempre ieri, ha presentato il Desto. Una sigla che sta per Direct Electromagnetic Stopper. E che in parole semplici invia segnali di disturbo a macchine o imbarcazioni dotate di connessioni elettroniche non sofisticate. Desto impedisce che un veicolo non autorizzato si possa avvicinare a infrastrutture critiche come piattaforme petrolifere o basi militari. Un cane da guardia insomma, fatto però di chip e circuiti. E in tema di animali, intesi solo in senso metaforico, a Parigi, la Selex Galileo (Finmeccanica) ha presentato per la prima volta un Falco. Non un uccello chiaramente. Ma il Falco Evo, un drone senza pilota che può volare per 18 ore con un carico di 100 chili di strumenti per i rilievi e la sorveglianza. Su un palco vicino agli stand italiani è stato svelato l'ultimo nato in casa AgustaWestland. Un nuovo elicottero. l'AW 189, in grado di trasportare fino a 18 passeggeri. L'azienda stima di venderne oltre 600 nei prossimi venti anni. A batterne il lancio pubblico l'ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi e Bruno Spanolini, ad di AgustaWestland. Il Salone di Le Bourget non è però solo prodotti. C'è anche spazio per il ministro La Russa per rassicurare sul fatto che, nonostante le manovre in arrivo, non dovrebbero essere toccati gli investimenti nel settore militare. I sacrifici - ha spiegato il ministro - sono stati fatti nel passato sulle spese correnti. Quelle che in ogni caso, però, limitano l'operatività del patrimonio militare perché senza manutenzione i mezzi non garantiscono la piena efficienza. Il Salone Aeronautico francese è anche il termometro del comparto aeronautico civile. E la notizia positiva è che, dopo anni di magra sono ripartiti, cospicui, gli ordini per nuovi aerei. A farla da padroni le compagnie asiatiche. Ma tornano a comprare anche gli occidentali: per ora scandinavi e americani. Un raggio di sole sotto il cielo plumbeo di Parigi che significa affari e ripresa per tutti.

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