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Si riparte da lavoro, dignità e valori

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ClaudioLo Tufo Il convegno annuale del Movimento Cristiano Lavoratori non conosce defezioni, la sala è gremita e i volti mostrano un mondo carico di iniziative e voglia di fare. Carlo Costalli, presidente del MCL, accenna un sorriso di soddisfazione, ma poi lo sguardo torna serio e non gira intorno alla faccenda: «Qui c'è da riprendere la situazione in mano, dobbiamo dare risposte ai giovani e al mondo cattolico». Diamole? «Dal canto nostro ci proviamo ogni giorno, attraverso le nostre sedi su tutto il territorio nazionale. La colpa non è dei giovani, ma della nostra generazione che non ha saputo costruire un futuro credibile. Sia chiaro, non credo agli eccessi di chi consiglia di andare a scaricare la frutta, ma sono convinto che i lavori manuali debbano tornare ad avere un ruolo nel mercato del lavoro. Questo è possibile solo ridando a questi mestieri la giusta dignità». A proposito di Brunetta cosa pensa dell'ultima polemica? «Non trovo le affermazioni del Ministro molto corrette. Dobbiamo ascoltare i giovani e cercare con loro una nuova strada per rimettere in piedi il mondo del lavoro. Certo l'associazionismo non può farcela da solo». C'è bisogno della politica? «Sono anni che parliamo del ruolo dei cattolici in politica. Dobbiamo riattivarci». Appunto sono anni? «Questa volta è diverso l'associazionismo cattolico è molto vasto, parlo di Cisl, Coldiretti, noi, Conf. Cooperative, ma anche le Acli, Comunione Liberazione e tutti gli altri. Insieme, partendo dalla base possiamo ricostruire un luogo dove i cattolici in politica potranno ritrovare spazio e forza». Un partito? «Diciamo che credo che dovremmo creare le condizioni perchè esista questo spazio». I cattolici in politica ci sono? «Sì, ma il problema è che fino ad oggi le gerarchie della chiesa si sono ritrovate a scegliere un interlocutore. Ora bisogna immaginare il dopo Berlusconi e ci sono solo due possibilità: o si sceglie un nuovo interlocutore, come potrebbe essere Tremonti, o si decide di costruire un luogo politico che va dallo stesso Ministro dell'economia fino a Fioroni». In tanti ci provano, ma nessuno ci riesce. «Questa volta è diverso, siamo in piena destrutturazione del sistema politico e poi se le cose partono dal basso e dalla società civile la faccenda assume connotati assai diversi».

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