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Manovra sotto la lente Bce

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L'Italia specifichi le nuove misure per per il 2013-2014 al fine di conseguire il pareggio di bilancio. La richiesta arriva dalla Banca centrale europea nel suo bollettino mensile. L'aggiornamento del programma di stabilità italiano indica che «per conseguire l'obiettivo di un pareggio di bilancio entro il 2014, vanno ancora specificati per il periodo 2013-2014, ulteriori interventi per un importo cumulato pari a circa il 2,3% del Pil», sottolinea la Bce. L'aggiornamento del programma italiano del 2011, spiega l'Eurotower, «prevede una riduzione del rapporto disavanzo/pil dal 4,6% del 2010 al 3,9% nel 2011. In seguito tale rapporto scenderebbe ulteriormente a un livello inferiore al 3% nel 2012, in linea con i requisiti» delle procedure per disavanzi eccessivi. «Il debito in rapporto al Pil - osserva ancora l'istituto di Francoforte - dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile attorno al 120% fino al 2012 e poi diminuire». L'attenzione però è rivolta anche ad altri Paesi. «Nel complesso, sebbene i programmi di stabilità presentino intenzioni sostanzialmente adeguate per il 2011 e gli anni a venire - ammonisce la Bce - in molti casi i piani non sono del tutto convincenti» perché «lo sforzo di risanamento strutturale prefissato non è sufficientemente ambizioso» e, soprattutto, perché «l'evoluzione del risanamento presentata nella maggior parte dei programmi non trova sufficiente riscontro in misure concrete, soprattutto dopo il 2011». In quei paesi saranno quindi «necessari ulteriori interventi». La Bce chiede «strategie credibili di riequilibrio dei conti pubblici, soprattutto dal lato della spesa» considerando anche «le pressioni che si continuano a osservare nei mercati finanziari». Intanto l'inflazione a maggio si ferma al al 2,6%, l'asticella dei prezzi su base annua resta così al livello già segnato ad aprile. Una pausa che arriva dopo una lunga serie di rialzi ininterrotti. La corsa andava avanti, infatti, dal dicembre scorso e ha portato nel giro di circa mezzo anno il tasso a innalzarsi quasi un punto percentuale. Il raffreddamento dei listini, confermato dall'Istat, si ritrova anche nel confronto mensile, con un'indice quasi piatto (+0,1%). Ma se si guarda ai prodotti che rientrano nella lista della spesa quotidiana, il quadro cambia. L'Istituto di statistica segna un aumento record del cosiddetto carrello della spesa, con un rialzo dei prezzi del 3,5%, il livello più alto dal ottobre del 2008. A pesare sono sopratutto gli alimentari (+2,9%), ai massimi da oltre due anni. Non si abbassa, così, la guardia sull'inflazione. E la questione rimane aperta anche a livello europeo e la Bce ha avvertito che il rischio di rialzi resta, e giudica «necessario tenere un atteggiamento molto vigile», dicendosi pronta a intervenire «con fermezza e tempestività».

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