Istat: il mercato immobiliare in 5 anni è crollato del 26,5%

È rimasto debole anche nel 2010 il mercato immobiliare italiano. L'Istat segnala che l'anno scorso si sono registrate 817.963 compravendite, lo 0,5% in meno rispetto al 2009. Nel solo quarto trimestre i contratti sono stati 231.162, in calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Considerando l'intero anno 2010, le compravendite riguardanti immobili a uso residenziale (761.519) sono diminuite dello 0,1% rispetto al 2009, mentre quelle di unità immobiliari adibite a uso economico (49.862) sono calate del 6,1%. Secondo l'istituto, "si conferma quindi l'andamento negativo già rilevato nel trimestre precedente, dopo i segnali di ripresa emersi nei primi sei mesi dell'anno". REGGE IL NORD-EST Se poi si raffrontano i dati dell'anno scorso con quelli del 2006, ultimo anno prima della fase di discesa, emerge un calo del 26,5% per il totale delle compravendite. Nel dettaglio la diminuzione è del 26,2% per quelle di abitazioni e del 27,7% per quelle di unità immobiliari a uso economico.  Il 92,6% delle convenzioni effettuate nel quarto trimestre 2010 (214.105) riguarda immobili a uso abitazione e accessori e il 6,6% (15.204) unità immobiliari a uso economico. Per la prima tipologia si osserva, come per il terzo trimestre, una diminuzione tendenziale pari al 3,1%, dopo la fase di crescita che aveva caratterizzato il primo semestre dell'anno.  Per le compravendite di immobili a uso economico, che registrano un calo del 4,2% rispetto al quarto trimestre 2009, l'andamento è risultato invece negativo in tutti i trimestri del 2010.  Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nel quarto trimestre 2010 le compravendite totali di unità immobiliari sono stabili al Nord-est e diminuiscono in tutte le altre ripartizioni: in maggior misura al Centro (-4,7%), al Sud (-6,4%) e nelle Isole (-9,0%), meno nel Nord-ovest (-1,2%).  Questo andamento si verifica, in linea di massima, anche per le compravendite di unità immobiliari a uso abitazione.  Per quelle a uso economico tutte le ripartizioni territoriali manifestano tassi tendenziali negativi, ma il Centro, il Sud e le Isole mostrano le flessioni maggiori (rispettivamente -5,6%, -7,8% e -10,5%); seguono il Nord-ovest (-2,3%) e il Nord-est (-1,5%). VA PEGGIO LA PROVINCIA Le compravendite effettuate e registrate negli archivi notarili delle grandi città sono caratterizzate da una contrazione tendenziale lievemente minore (-3) rispetto a quella osservata negli archivi dei centri più piccoli (-3,5%). L'evoluzione è simile per le compravendite di unità immobiliari a uso abitazione, mentre per quelle a uso economico si evidenzia una notevole differenza tra il calo tendenziale rilevato nelle grandi città (-1,7%) e quello sensibilmente maggiore riscontrato negli altri archivi (-5,6%). I MUTUI Nel quarto trimestre 2010 sono stati stipulati 210.742 mutui, di cui 124.447 (pari al 59,1%) con costituzione di ipoteca immobiliare e 86.295 (40,9%) senza costituzione di ipoteca immobiliare. Il numero totale dei mutui è diminuito del 5,6% rispetto al quarto trimestre 2009. In particolare, i mutui garantiti da ipoteca immobiliare presentano una flessione tendenziale del 5,3%, quelli non assistiti da ipoteca immobiliare del 6,0%. Lo rende noto l'Istat, sottolineando che "questi dati confermano la battuta di arresto della ripresa tendenziale del fenomeno avvenuta negli ultimi tre mesi del 2009 e proseguita fino al secondo trimestre 2010". Nel 2010 sono stati stipulati, complessivamente, 772.664 mutui (457.792 garantiti da ipoteca immobiliare e 314.872 non assistiti da ipoteca immobiliare), con un aumento dell'1,8% rispetto all'anno precedente (+2,2% per i mutui con costituzione di ipoteca immobiliare e +1,4% per quelli senza ipoteca immobiliare).  Tra il 2010 e il 2006 l'ammontare totale dei mutui segna un calo del 17,1%, mentre quelli relativi ai mutui con e senza costituzione di ipoteca immobiliare sono stati pari, rispettivamente, al 20,9% e al 10,8%. Nel quarto trimestre 2010 i mutui in totale registrano variazioni tendenziali negative in tutte le ripartizioni territoriali, con contrazioni maggiori al Centro (-9,2%), al Sud (-8,4 %), al Nord-est (-5,4 %) e nelle Isole (-4,5%); il calo risulta più contenuto al Nord-ovest (-1,8 %). Questo andamento è pressochè comune a entrambe le tipologie di mutuo.