Bond di Atene quasi spazzatura
.Dunque gli effetti sulle Borse europee sono limitati ma l'effetto è comunque forte sui mercati. Standard & Poor's, l'agenzia di rating, ha deciso di tagliare il voto alla solvibilità finanziaria della Grecia di ben tre gradini portandolo a «CCC». Una scelta che influenzerà non poco i ministri finanziari europei che oggi tornano a discutere del nuovo salvataggio di Atene. Anche se l'agenzia ha già fatto capire che braccio di ferro di Berlino con la Bce partorirà molto probabilmente un «default di fatto»: una bancarotta, anche se gestita dall'alto. A un mese dall'ultimo taglio del rating, S&P torna a colpire la Grecia: il rating assegnato ad Atene è ora a soli cinque gradini dalla D, il default conclamato, e con le sue prospettive negative rischia di arrivare presto in fondo alla scala dei rating speculativi. Perché - avverte l'agenzia - «è aumentato significativamente il rischio di default nei prossimi 12 mesi, in base ai nostri parametri di pagamento, pieno e puntuale». Pesa la situazione politica sempre complicata ad Atene, dove il Pasok del premier George Papandreou ha visto crollare la sua popolarità al 27%, meno cinque punti in un mese. Pesa il quadro economico globale in rallentamento (per gli Usa qualcuno evoca una nuova recessione). Ma più di ogni altra cosa, nel mirino degli economisti di Standard&Poor's c'è la posizione del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, deciso a far pagare anche gli obbligazionisti privati il prezzo del nuovo salvataggio necessario alla Grecia. Uno scenario - ipotizza il New York Times - che rischia di provocare un'ondata di panico sui mercati come fece Lehman Brothers. Intanto il braccio di ferro non cessa fra Schaeuble e Trichet, anche ieri è tornato a ribadire: «no» ad un coinvolgimento dei privati che non sia del tutto volontario, altrimenti scatterebbe il default. Per S&P l'esito dell'Eurogruppo di oggi (seguito da Ecofin informale) potrebbe anche aggirare il problema, e così gli appuntamenti successivi che porteranno al Consiglio Ue del 24 e 25 giugno. Il presidente dell'Ocse Angel Gurria ha rassicurato: la crisi sarà contenuta a Grecia, Portogallo e Irlanda. Ma i mercati tremano: erano anche ieri a livelli record i premi di rendimento e i credit-default swap su Portogallo e Irlanda, con l'onda d'urto che arriva a lambire la Spagna, l'Italia e il Belgio. E le banche sono ad alto rischio, a partire (ma non solo) da quelle greche: S&P ipotizza un impatto sul rating di National Bank of Greece, EFG Eurobank Ergasias, Alpha Bank e Piraeus Bank.